[VIDEO] San Severo: centinaia in strada per la Madonna del Soccorso in omaggio al boss
La tradizione vuole che gli uomini del paese corrano davanti una lunga batteria di fuochi pirici ed è sentitissima sia per gli abitanti di San Severo che per quelli della vicina Apricena ed anche quest’anno, nonostante l’epidemia da coronavirus ancora in corso, centinai di persone non hanno resistito al richiamo dei festeggiamenti.
E così, come ogni terza domenica di maggio, nel rione Fantasia, quartiere popolare alla periferia di San San Severo ribattezzato rione “Texas”, circa 300-400 persone si sono riversate in strada creando pericolosi assembramenti non autorizzati per omaggiare la Madonna del Soccorso. E soprattutto per omaggiare il boss “Coccione”, ucciso due anni fa in un barbiere (come apparso più tardi in un post su Facebook).
Festeggiamenti che hanno colto di sorpresa anche le forze dell’ordine, impotenti davanti alla marea di gente, che puntualmente ha filmato il tutto pubblicando i video in rete.
Ora tutto questo è finito sul tavolo del prefetto di Foggia, Raffaele Grassi, che nei prossimi giorni ne discuterà in un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica.
L’indignazione del sindaco Francesco Miglio
Si muove anche la politica: il sindaco della città Francesco Miglio, esprime tutta la sua preoccupazione per l’elevato rischio di contagio:
“Appare quasi superfluo dire che non vi era alcuna autorizzazione per l’accensione di questo fuoco, si tratta di un fatto di gravità inaudita, una sfida inaccettabile alla città ed allo Stato che non può passare sotto traccia. Il prefetto Grassi ha immediatamente convocato il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica che si riunirà tra poco in videoconferenza.
Siamo fortemente costernati, la Festa del Soccorso, a causa della pandemia Covid-19, non si è tenuta, ma questa lunghissima batteria, che ha coinvolto centinaia di persone che vi “correvano” dietro, può avere ricadute spaventose per il rischio contagio, vanificando gli sforzi di migliaia di concittadini perbene che hanno osservato scrupolosamente le prescrizioni. Occorrerà verificare anche chi ha fornito il materiale pirico e chi ha impiantato la batteria. Domande alle quali bisognerà dare una risposta al fine di individuare i responsabili.
Condanno nella maniera più ferma l’accaduto, assicurando alla nostra gente tutto il mio personale impegno e quello del comune di San Severo ed intanto ringrazio il prefetto Grassi per aver convocato tempestivamente il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica“.
La risposta minacciosa del figlio del boss in diretta Facebook
“Se non la smetti passi i guai veramente perché ti metto le mani addosso”. Hanno il sapore delle minacce le pesanti accuse rivolte da Antonio, figlio del boss Michele Russi detto Coccione, che in diretta Facebook ha tirato in ballo “il sindaco, la legge che devono lasciarci in pace”