Quel pasticciaccio brutto di Palazzo Fornari a Cerignola (oltre la revoca)
L’ennesimo atto bocciato dell’amministrazione Metta sciolta per mafia e l’impressione è che si stia sgretolando la montagna di atti irregolari e una alla volta cadono le bugie su cui si è fondata la retorica di alcuni ex amministratori e dirigenti comunali ofantini. La revoca della concessione di Palazzo Fornari, avvenuta lo scorso 7 aprile a Cerignola, è soltanto uno dei punti che dimostrano la disinvolta, inquietante e preoccupante gestione del patrimonio comunale.
Il gioco delle tre carte
Sintomatico il caso di una stanza allocata al primo piano della struttura allocata su Piazza San Rocco, che è stata affidata, con tanto di impegno di spesa, a tre soggetti diversi. In quella stanza tanto ambita ci sono finite una scuola di musica, un progetto archeologico con un impegno di spesa di 62 mila euro (mai concretizzato) e la Pro Loco.
E il comune paga
Risolto il contratto con una vecchia associazione, Metta&Co affidano temporaneamente Palazzo Fornari ad un nuovo gestore, in attesa della gara. Solo che nel frattempo il Comune paga di tasca propria le utenze e non viene riscosso alcun canone. L’associazione Fosse Granarie era stata, tra l’altro, già presieduta da Debora Di Nauta, che è stata poi assessore della giunta Metta, promossa direttamente nel cuore dell’amministrazione comunale di Cerignola. Con l’avvio della gara, Fosse Granarie- che già era partita con ufficio stampa, programmazione, lavori- vince il bando per nove anni (anziché 5) in quanto unica partecipante.
La revoca
La commissione prefettizia, arrivata a Cerignola dopo lo scioglimento per mafia dell’amministrazione comunale del sindaco Metta e del vicesindaco Pezzano, il 7 aprile scorso ha deciso di revocare l’appalto e indire una nuova gara. L’associazione Fosse Granarie farà ricorso al TAR: chissà chi sarà il legale. Perché la revoca? “Tale decisione si impone, non soltanto perché conforme al quadro normativo di riferimento, ma in quanto è la più rispondente ai criteri di equità e vantaggiosità per l’Ente, criteri che non appaiono applicati nella precedente gestione”, spiega la Commissione prefettizia.
Vantaggi clamorosi
Un esempio su tutti, oltre quelli già indicati? “L’uso della sala convegni, posta peraltro al primo piano e quindi in uno spazio estraneo alla concessione in uso, risulta assegnato all’Associazione Fosse Granarie con un provvedimento del sindaco (lettera prot. n. 240 del 26.10.2018) che aumentava la tariffa per il suo utilizzo a euro 150 /200 giornalieri laddove una delibera di GM n. 345 del 13.12.2017 fissava tale tariffa in euro 50”. Per utilizzare un posto pubblico i cittadini hanno dovuto sborsare tre o quattro volte di più del dovuto, secondo i commissari.
Le valutazioni dell’associazione
“La nostra associazione ha partecipato ad una gara d’appalto che prevedeva l’affidamento in concessione gratuita del Laboratorio Urbano denominato “Officina Arti della Città di Cerignola”, che a spese proprie ha provveduto a ridipingere tutte le stanze a noi affidate, a manutenere l’intero immobile, a trasformare in giardino la discarica pubblica dell’area retrostante, a garantire libero accesso a tutte le realtà associative artistico culturali del territorio, a garantire 65 giorni l’anno il pieno utilizzo al Comune di Cerignola, a realizzare gratuitamente, per conto del Comune di Cerignola, una lunga serie di eventi, ad ospitare gratuitamente associazioni e gruppi bisognosi di luoghi e aree di incontro, a creare gratuitamente le condizioni affinché giovani imprenditori, artisti, sportivi potessero esprimersi, a collaborare fattivamente e gratuitamente con la parrocchia e le scuole del territorio”, si legge in una nota. Da chiarire rimangono gli aspetti legati alla sottoscrizione del contratto, ai soldi pagati dal comune visto che per concludere un iter non serve soltanto l’aggiudicazione ma la firma del contratto.
I dirigenti? Al di là della vicenda amministrativa, che ora, come comunicato dalla associazione Fosse Granarie, andrà al TAR Puglia, resta un dato: l’amministrazione comunale è stata sciolta per mafia; l’associazione è stata destituita, con revoca, dalla gestione del Palazzo Fornari di Cerignola. Ma più in generale, i dirigenti che hanno firmato gli atti “irricevibili” in tutti questi anni invece cosa pagano?
U pulp s coch ghentr l’acqqua soje stess
Ma sullo scioglimento dell’Amministrazione Metta non è ancora in piedi un ricorso? Se il 20 Luglio 2020, data dell’ udienza di discussione del merito del ricorso , il TAR darà ragione all’ex Sindaco cosa succederà alla montagna di atti irregolari? E cosa scriveranno gli autori di articoli come questo?….. forse per questo restano anonimi?
Ovvio…meglio buttare fango in casa d’altri che spalare m…. in casa propria.
MA IN GALERA NON VA MAI NESSUNO?