Acquedotto rurale a Tressanti: ok al progetto, finisce l’incubo
Il progetto dell’Acquedotto Pugliese di realizzazione di un acquedotto rurale esteso per 20 chilometri a servizio di mille abitanti per risolvere definitivamente il problema acqua a Borgo Tressanti e Angeloni, storiche frazioni rurali del Comune di Cerignola, ha ricevuto il via libera dall’Autorità Idrica Pugliese, su impulso dell’assessore regionale ai Lavori Pubblici, Gianni Giannini, che, con il collega assessore regionale al Bilancio e alla Programmazione unitaria, Raffaele Piemontese, ha anche stanziato, nelle more della realizzazione della nuova rete idrica, la copertura delle spese per la fornitura di acqua tramite autobotti, dopo che, 6 mesi fa, l’approvvigionamento era stato sospeso dal Comune di Cerignola per il fallimento della SIA srl.
“Dovevamo dare velocemente e stabilmente una prova di responsabilità e, per farlo, abbiamo valorizzato un progetto del Comune di Cerignola risalente a quindici anni fa – spiega Giannini – e chiesto all’Autorità Idrica Pugliese e ad AQP di adeguarlo alle normative vigenti e di aggiornarlo nei costi di realizzazione: il nuovo acquedotto prenderà l’acqua da Cerignola Campagna e alimenterà utenze stimate in circa 1.000 abitanti equivalenti”.
“Siamo riusciti a svolgere un’azione di sinergia istituzionale molto importante – aggiunge Piemontese – affiancando il lavoro rigoroso ed efficace del prefetto di Foggia, Raffaele Grassi, e facendo tesoro dell’importante contributo di raccordo svolto da Cittadinanzattiva Puglia e dal suo segretario regionale, Matteo Valentino, che sono stati la voce di più di 50 famiglie, senz’acqua da dicembre dell’anno scorso per un rimpallo di competenze che non si poteva tollerare”.
Dopo il fallimento della società che si occupava del ciclo dei rifiuti per Cerignola, Orta Nova, Carapelle, Stornara, Stornarella e Ordona, e che portava con le autobotti l’acqua nelle borgate rurali cerignolane, le famiglie e le imprese di Tressanti e Angeloni erano rimaste senza alcuna fornitura idrica perché la nuova azienda subentrata nei servizi di igiene ambientale, riteneva non economicamente sostenibile estendere le sue attività anche alla fornitura idrica nelle frazioni rurali.
Perciò, a fianco alla soluzione definitiva assicurata dal progetto di nuovo acquedotto elaborato e realizzato da AQP, Giannini e Piemontese hanno previsto la copertura delle spese per la fornitura di acqua attraverso le autobotti: il costo di 30 euro a metro cubo sarà coperto per 26 euro dalla Regione e per 4 euro dalle famiglie.
“Per continuare a essere vissute e abitate – concludono Giannini e Piemontese –, le nostre campagne hanno bisogno di essere raggiunte da tutti i servizi più evoluti: era una questione di credibilità di tutte le politiche regionali di lotta allo spopolamento rurale soddisfare un bisogno primario come l’acqua”.
Finalmente in regione cominciano a capire le necessità della gente che abita nei borghi, vorrei informazioni su cosa è cittadinanzattiva e che ruolo ha avuto in tutto ciò , grazie.