Pediatria e Fibrosi a rischio, il primario chiede la “chiusura”: no della ASL
“Non potendo gestire al meglio le divisioni di Neonatologia, Pediatria a Fibrosi Cistica, con un personale medico così risicato, si propone di sospendere l’attività ambulatoriale e di ricovero sia in Pediatria che in Fibrosi Cistica e di garantire solo i ricoveri urgenti”. Sta facendo discutere la proposta del primario del reparto di Pediatria, Neonatologia e Fibrosi Cistica dell’ospedale Tatarella di Cerignola, Angelo Acquafredda, che ha ipotizzato la sospensione delle attività non urgenti nel plesso dia via Trinitapoli. Una decisione motivata dallo scarno numero di personale medico, ma che inevitabilmente impatta sui pazienti, in primis quelli di Fibrosi Cistica.
I numeri dell’emergenza
Nel reparto diretto da Acquafredda, infatti, al momento vi sono sei dirigenti medici che devono gestire 15 posti letto per Pediatria, 4 posti letto per neonatologia e 5 posti letto di Fibrosi Cistica. “Nel periodo estivo – scrive Acquafredda al direttore generale della ASL Vito Piazzolla – pur concedendo le ferie previste per legge a ciascun dirigente medico “spalmate” tra giugno e settembre, l’assistenza ai degenti non può essere garantita, dalle ore 8 alle 14, da due medici, uno dedicato alle divisioni di Pediatria e Neonatologia e l’altro in servizio presso Fibrosi Cistica”. Peggio ancora per i turni in fascia notturna, dove ci sarebbe un solo medico per le tre divisioni. La proposta shock sarebbe quella di sospendere le attività ambulatoriali e di ricovero non urgenti. Una conclusione che non può essere accettata – e non è nemmeno pensabile – per i pazienti affetti da Fibrosi Cistica, che sull’attività ambulatoriale basano principalmente il loro piano di cura.
Fibrosi Cistica, scattano le proteste
“Per noi è una proposta inammissibile e irricevibile – dice Giuseppe Ardillo della Lega italiana Fibrosi Cistica – per una situazione che si acutizza soprattutto nel periodo estivo, trascorso il quale però nulla migliora. Dobbiamo dire ai pazienti che non possiamo garantire loro l’assistenza prevista per legge? Quindi se così fosse chiudiamo il reparto di Fibrosi Cistica a Cerignola? E lo stesso dicasi per neonatologia e pediatria”.
Identico problema per pediatria a San Severo, dove paradossalmente alcuni turni sono stati coperti con personale del Tatarella di Cerignola, che a sua volta vive in emergenza. Solo che Pediatra, nel centro ofantino, è accorpata a Fibrosi Cistica e la carenza di medici, con annessa possibile chiusura, in quel reparto ha un valore ancora più drammatico per la qualità della vita dei pazienti.
Rispetto alla proposta di sospensione delle attività non urgenti, la Asl di Foggia ancora non si è espressa, ma la LIFC non ci sta e rilancia: “In mancanza di risposte ci vedremo costretti a porre in essere ogni azione nelle sedi competenti a tutela dei nostri interessi, reiteratamente violati dalla Pubblica Amministrazione in tutte le declinazioni e responsabilità del caso”, conclude il presidente Giuseppe Ardillo.
Le rassicurazioni della ASL
“In riferimento alle notizie divulgate a mezzo stampa circa la nota sottoscritta dal direttore della Pediatria dell’Ospedale di Cerignola in cui si proponeva la sospensione dei ricoveri programmati per carenza di personale si chiarisce che le attività di Pediatria e del servizio di Fibrosi Cistica non subiranno variazioni. Continueranno, infatti, ad essere effettuati ricoveri urgenti e programmati”. Così la Asl di Foggia replica a quanto proposto dal primario del reparto.
“Da sempre la Direzione della ASL Foggia è impegnata ad assicurare il mantenimento di tutti i livelli di assistenza, compreso quelli relativi alla fibrosi cistica. Attività che non sono mai stati messi in discussione nonostante la cronica carenza di pediatri su scala nazionale”.
“La Direzione strategica, infatti, sta sottoscrivendo una ulteriore convenzione anche con il Policlinico di Bari in cui si stabiliscono le modalità di collaborazione tra le due aziende. Ciò consentirà di aumentare la disponibilità di pediatri anche a Cerignola”.
“Per assicurare il servizio di fibrosi cistica, inoltre, tornerà in reparto una pediatra, già in pensione, che, su richiesta specifica, si dedicherà ancora ai pazienti affetti dalla complessa e rara patologia”, assicura Piazzolla.
Michele Cirulli