FOTO | Amianto, fanghi industriali e rifiuti ospedalieri a Ordona
Ci sono anche scarti ospedalieri nella cava di Ordona, il fossato da cui è partita l’inchiesta Black Land che ha svelato i rapporti tra Campania e Capitanata nella tratta illegale di rifiuti. Ieri mattina i carabinieri del Comando Provinciale di Foggia, muniti di maschere antigas, hanno iniziato gli scavi trovando già i primi riscontri in quella cava che contiene scarti di ogni tipo per una quantità superiore a 5 campi di calcio. Il carotaggio però è stato subito sospeso a causa del cattivo tempo e con ogni probabilità riprenderà ad inizio della prossima settimana. La cava si trova a poche centinaia di metri dal sito archeologico Herdonia ed è un autentico cassonetto gigante contenente rifiuti pericolosi e non: che ve ne siano di tossici, però, è ancora presto da dire. Sul posto sono giunti anche gli uomini del Noe di Bari e dai primi rilievi di carotaggio sono confermati sia i grossi quantitativi di immondizia sepolta nelle campagne, che la pericolosità inquinante degli scarti abbandonati.
Ordona, però, è semplicemente il punto nevralgico di un sistema criminale, secondo gli inquirenti, che si articola in diverse mete della Capitanata, da Cerignola ad Ascoli, passando per Apricena e Stornara finendo a Orta Nova o Trani. Al momento, stando ai primi accertamenti, sembrerebbe che nell’ultimo anno le campagne del territorio siano state “”visitate”” da almeno otto tir carichi al giorno.
L’11 aprile scorso sono stati arrestati 13 uomini (più un ricercato, Nittis): Secondo le ricostruzioni dell’inchiesta Black Land, i rifiuti speciali, prodotti in diversi comuni delle province di Salerno e Caserta, dopo essere stati trasportati nei siti di stoccaggio della ‘Sele Ambiente’ di Battipaglia (Salerno) e della Ilside di Bellona (Caserta) venivano gestiti secondo uno schema preciso. I rifiuti della frazione umida venivano dapprima conferiti all’impianto di compostaggio della Biocompost Irpino di Bisaccia (Avellino), quindi, senza subire alcun trattamento, accompagnati da falsa documentazione, venivano trasportati e gestiti come se si trattasse di fertilizzante, per essere definitivamente smaltiti mediante ‘tombamento’ in un enorme cratere ricadente su un area agricola a Ordona, gestita dall’Edil C., dove vi era una autorizzazione al ripristino ambientale. I rifiuti della frazione secca, invece, venivano conferiti alla Spazio Verde Plus di Carapelle e, dopo essere stati trasportati in un capannone di stoccaggio in località ‘Santa Cecilietta’ di Foggia, venivano sversati illecitamente in aree diverse in Puglia, Campania, Basilicata e Molise, talvolta anche nei pressi di laghi, dighe e corsi d’acqua protette e di grande rilevanza paesaggistica e faunistica. Per gli smaltimenti illeciti veniva utilizzata come base operativa l’area di parcheggio di Carapelle della Ecoball Bat di Cerignola.
Nel frattempo la piccola comunità di Ordona inizia ad attrezzarsi come meglio riesce ed il dottor Marino Marinelli ha iniziato ad effettuare screening di tireopatie e inquinamento ambientale ed il resoconto delle sedute è affidato alla pagina Facebook – Movimento Cittadini Ordona: “”Oggi si è conclusa la seconda giornata di screening, con la partecipazione di 18 persone, su un totale di 35. Devo dire che rispetto alla prima giornata ho rilevato ecograficamente un netto incremento delle Tireopatie autioimmuni, che dovranno essere confermate con l’esecuzione del profilo ormonale ed autoanticorpale, nonchè un aumento delle Tireopatie nodulari. Tengo a precisare “”“ conclude l’endocrinologo- che siamo solo all’inizio e non si possono trarre conclusioni statisticamente significative””.
Michele Cirulli