Buco da 17 milioni, Casarella: “Rischio dissesto a Cerignola”
“Il Comune di Cerignola rischia il dissesto finanziario: è l’eredità lasciata dall’amministrazione sciolta per infiltrazioni mafiose ad ottobre scorso. Si spendevano soldi senza averli, per fare i gradassi. E ora resta un pesante fardello che, delinquenza a parte, condizionerà ulteriormente e pesantemente i prossimi 15 anni. Rischiamo la fine di Taranto”. Così Gianvito Casarella di Fratelli di Italia analizza il bilancio del Comune di Cerignola.
“La verifica del bilancio e dei conti comunali, pubblicata ieri dalla commissione prefettizia, è una sentenza indiscutibile e sconfortante di spese pazze senza buon senso né criterio di gestione. Sarebbe come se un padre di famiglia avesse venduto casa, mobili e tutto, per andare ogni giorno al ristorante: ha mangiato bene indubbiamente, ha ostentato, ma ora non sa dove andare a dormire. Ora la gestione commissariale dovrà attivare tutte le procedure di recupero, fin dove potrà, per evitare il peggio”.
“Si contano 73 milioni di euro di residui attivi, cioè crediti. Ma il problema è che c’è un buco di 17 milioni* di euro di queste somme diventate di dubbia esigibilità. Cioè soldi che non sono stati riscossi, né mai lo saranno, ma che trionfalmente e follemente sono stati già spesi. Di questi 17 milioni, 5 vengono dall’ultimo riaccertamento di bilancio dei primi anni del sindaco “sciolto”, ma ben 12 saltano fuori oggi, a chiusura di quella triste esperienza”.
“Insomma, 12 milioni di euro di nuovo disavanzo, cioè eccedenze delle uscite rispetto alle entrate: sono legati alla mancata riscossione dei tributi maggiori (Tari, Imu, Tosap). Dal 2015, l’evasione e l’elusione aumentavano indisturbate, e ciò costerà ai cerignolani un debito da pagare per 15 anni a 790mila euro annui. E per fortuna che la legge non ci impone di pagare tutto subito, sennò saremmo spacciati. Che bello non far pagare le tasse a qualcuno e farselo amico. Tanto pagano gli altri. E in più. Mentre pure Sia Srl falliva, ci si vantava di imprese mirabolanti qui e là, tra offese a chiunque manifestasse pensiero diverso”.
“Ma tutti i nodi vengono al pettine. Che si parli di infiltrazioni mafiose o di gestione scellerata e dissennata. Il futuro può essere anche peggiore: queste condizioni di bilancio spalancano le porte al dissesto finanziario dell’Ente, se già è stato prosciugato anche il fondo di riserva trovato nel 2015. E ciò significherebbe servizi azzerati, tasse alle stelle, niente mutui o assunzioni. Insomma l’immobilismo e la morte. Nero su bianco, questa è l’eredità lasciata da chi ancora sbraita”, conclude Casarella.
17 mln di euro spesi per la città sono sempre meglio di 17 mln di euro finiti in chissà quale conto e di chi.
17 milioni di debiti restano 17 milioni a carico dei contribuenti se si spendono senza copertura finanziaria! Il dissesto finanziario lo pagheranno i cittadini quando smetteranno di adorare le rotatorie e si accorgeranno quanto male ha fatto Metta a questa città!
Ottimo argomento per prevenire il ritorno di Metta ma sara’ vero? Oppure è l’ennesima strategia per spaventare i suoi innumerevoli elettori?
To be or not to be!
Ovvio che si tratta di demonizzazione a fini politici ma gli è andata male…la gente non vede l ora di votare per rieleggere l unico sindaco dopo TATARELLA che ha fatto rifiorire Cerignola. Agli idioti haters delle rotatorie dico..andate a vedere nelle altre città come Barletta, Molfetta ecc ecc.
Solo a Cerignola esistono gli idioti odiatori delle rotatorie.
Il sindaco non può continuare a spendere, conoscendo il debito pregresso. Cin la frase e proprio adesso che stiamo noi non possiamo fare debiti, tagliare nastri e continuare con gli sprechi, vestiario pistole alla 007, per i vigili urbani. Viabilità alla Cianfruson con pali nuovi segnaletica in molti casi, senza senso. Senza parlare dei regali fatti ai Falsi canili e Cercat campo sportivo ecc. Tutto a debito.