Inizia il conto alla rovescia: SIA è ormai fallita?
In atto ci sarebbe un vero e proprio bluff, “”il gioco delle tre carte””, per far saltare SIA srl e rimpallare le responsabilità verso i comuni della BAT o verso la precedente gestione della azienda che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti per conto del Consorzio di Igiene Ambientale Fg4.
In mano i consiglieri comunali del PD di Cerignola e Orta Nova, Iaia Calvio e Tommaso Sgarro, accompagnati da Alfonso Oliveri di Stornarella e dal presidente regionale del PD Assuntela Messina, hanno delle “”prove”” che definiscono inoppugnabili e che svelerebbero la strategia fallimentare del nuovo management e della nuova presidenza targata Franco Metta, che ha proposto il pagamento di addendum, per un valore di 4.5 milioni di euro, entro il 31 luglio.
In realtà quelle integrazioni al contratto sarebbero trucchi, magie, o semplicemente “”carta straccia”” senza alcun valore giuridico. E oltretutto il sistema adoperato per riempire i buchi sarebbe un accumulo semplice “”di debiti su debiti””. “”Il problema di SIA è molto meno complesso di quanto sembri. Il Presidente ha imposto questi addendum che i consigli comunali dovranno approvare entro il 31 luglio. Bene, a Cerignola hanno deliberato un atto illegittimo passando solamente dalla giunta e non dal consiglio. Cosa se ne fa una banca di quella carta straccia?””, domanda Tommaso Sgarro in conferenza stampa.
“”La soluzione è la ricapitalizzazione dell’azienda attraverso i soci del consorzio. Servono soldi veri e non magie. L’operazione dell’addendum è una furbata, oltretutto illegittima, che serve per andare in banca e generare nuovi debiti attraverso gli interessi passivi””, commenta il segretario dei democratici cerignolani. Per questo, applicare la logica dei famosi “”addendum”” altro non sarebbe che il tentativo “”di far fallire l’azienda e scaricare le colpe ad altri””.
Ad esempio a Trinitapoli. Il sindaco Francesco Di Feo, che ha già ridefinito il contratto nel 2014, ha già fatto sapere di voler rispettare quanto stipulato (1.3 milioni di euro) e traccia la sua idea di rilancio differente d quella di Metta &Co: “”Innanzitutto provvedendo alla stipula con chi non ne possiede ancora un contratto, e che ogni contratto sia proporzionato nei termini economici con identici standard pro capite, oltre che incentrato sulla effettiva erogazione di servizi. Se così non dovesse essere, non tarderemo a valutare soluzioni alternative e più vantaggiose, nel rispetto delle normative vigenti””.
C’è bisogno di 4.5 milioni di euro. Esattamente la stessa somma che il Comune di Cerignola, da solo, ha accumulato come debiti all’interno del Consorzio di Bacino. Basterebbe saldare i debiti, dicono i sindaci dei comuni del CIA FG4. Soprattutto Iaia Calvio, che svela da parte sua quale sia il “”bluff”” messo in piedi nella sua Orta Nova dal sindaco Dino Tarantino: “”Ad aprile del 2016 il comune di Orta Nova ha deliberato l’aumento e l’adeguamento dei costi contrattuali con una spesa maggiore di 700mila senza giustificare il perchè di questo aumento. Hanno dato diverse interpretazioni, dicendo che servivano per coprire i costi gestione, poi per la differenziata, poi per il buco finanziario. Noi- dice la ex sindaca- abbiamo proposto di revocare quella delibera che raddoppia la Tari, ma niente, c’era una necessità impellente di salvare la SIA srl. Poi, qualche giorno fa, il 28 luglio, l’amministrazione comunale revoca quella delibera. Cosa è successo in questi tre mesi? Come mai quei soldi prima servivano e adesso no?””, interroga Calvio.
Nel frattempo lo stop volontario e inspiegabile di Metta rispetto alla costruzione del VI Lotto e l’adeguamento del biostabilizzatore, che ha prodotto l’effetto di scaricare i rifiuti a Grottaglie con un incremento di costi di 110 euro a tonnellata. Inoltre, è il futuro a spaventare. Iaia Calvio lo sottolinea: “”A chi vogliono affidare il servizio dei rifiuti? Ai privati? Ve la ricordate Black Land? All’orizzonte vedo il panico””. Il parere condiviso è che “”la azienda non la si vuole salvare””, anche perchè al buco da 4,5 milioni va aggiunta la fase dell’emergenza, atteso che i Comuni di Stornara e Cerignola hanno già fatto sapere di non mettere mano alla TARI basandosi sul recupero dell’evasione. Ma dovrebbe esserci una evasione del 100% per poter coprire tutti i buchi che dovranno essere riempiti con le operazioni finanziarie “”fantasiose”” dell’addendum e recupero crediti. Qualcosa non quadra, nei conti SIA””ˆ e nelle operazioni di Metta &Co. Fallimento è la spiegazione, secondo il PD.
Nel consiglio comunale di ieri, ad Orta Nova, è stata revocata la delibera che prevedeva l’aumento TARI. Quindi nemmeno Dino Tarantino si piega a Metta perchè, spiega l’ex sindaco Calvio, “”scoprono che imporre un salasso fiscale ai cittadini di Orta Nova non avrebbe migliorato il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, non avrebbe garantito la differenziata, non avrebbe salvato la SIA dal fallimento imminente. La verità ? Ci hanno provato!””. Dunque la proposta: “”Chi ha provocato la crisi dell’azienda non può gestirne la ristrutturazione finanziaria e operativa. A maggior ragione non può farlo il sindaco di Cerignola che rappresenta il principale debitore del consorzio; salvo che non decida di saldare il conto versando 4,2 milioni di euro. Invece di utilizzare i lavoratori di SIA come alibi della propria inefficienza, l’Amministrazione comunale di Orta Nova sfiduci Metta e convinca i Comuni dell’Unione dei 5 Reali Siti a fare altrettanto””, conclude Iaia Calvio.
Michele Cirulli