L’alfabeto di Cerignola. Tutto il 2016 dalla A alla Z
Tutti i fatti del 2016 dalla A di Audace alla Z di Zapping. Il racconto del 2016 attraverso l’alfabeto di Cerignola, tra esempi positivi, ripartenze, negatività e perpetue delusioni. Da dove si può partire nel 2017 e cosa dobbiamo per forza dimenticare dei dodici mesi appena trascorsi. Un resoconto leggero e scanzonato per passare in rassegna l’anno appena trascorso.
I fatti di politica, di sport, di società , di costume; ma anche inchieste giudiziarie, cultura. Il 2016 è stato un anno intenso.
A come Audace. La squadra dei record, la leggenda del calcio. I gialloblu nel campionato finito nel 2016 riescono a vincerle tutte sbaragliando ogni record acclamati dalla stampa locale, nazionale ed internazionale. Ribattezzata come la squadra che “”non perde mai””, l’Audace riprende il campionato uscendo a sorpresa dalla Coppa Italia. Una sconfitta che nulla toglie ad un’annata super.
B come Biscotti. Quelli costosissimi che l’imprenditore Rocco Bonassisa, socio di Gerardo Biancofiore, avrebbe consegnato al sindaco di Cerignola Franco Metta e che avrebbero contenuto un regalino di 20 mila euro. Il primo cittadino ha denunciato il “”dono”” ai carabinieri e alla polizia, e quella storia ha fatto il giro d’Europa.
C come Criminalità . La protagonista indiscussa del 2016. Tra vociferate infiltrazioni dal colletto bianco alla microcriminalità , dai raid sulla ss16 agli assalti ai portavalori, treni, camion, sparatorie in centro e omicidi, la legalità a Cerignola sembra essere una conquista non propriamente a portata di mano. E fa morti innocenti, come Damiano Capuano, che per difendere il suo trattore dai ladri accusò un malore perdendo la vita mentre inseguiva i malviventi.
D come Delvino. Il comandante dei vigili è passato dall’essere contestato per il suo curriculum a diventare il padrone della macchina amministrativa: ha fagocitato la Dettori ai servizi sociali, detiene nei fatti la delega alla sicurezza dopo le dimissioni di Zamparese, e ha insistito per piazzare Buquicchio, suo conterraneo, ai servizi finanziari. In pratica, vale più del sindaco.
E come Evasioni. Compensi in nero per il sindaco di Cerignola Franco Metta. E’ l’agenzia delle entrate ad aver contestato oltre 360 mila euro di prestazioni pagate in nero e che il primo cittadino non avrebbe saputo giustificare. In principio l’indagine interessava un volume d’affari ancora più grande, pari a circa 500 mila euro.
F come Femminile. Il vice questore Loreta Colasuonno ci ha puntato dritto praticamente da subito: spingere le donne vittime di maltrattamenti e violenza a denunciare. Ed il numero di denunce e dei relativi arresti è effettivamente aumentato. L’ultimo ieri, con l’ennesimo appello che sembra un mantra efficace: “”il Commissariato di Pubblica Sicurezza rivolge alle famiglie che si trovano nella stessa condizione è di recarsi, comunque, al Commissariato per esporre i fatti, al fine di trovare la soluzione più opportuna””.
G come Gaffes. Il 2016 è stato l’anno delle gaffes, soprattutto politiche, con Franco Metta indiscusso protagonista di atteggiamenti verbalmente violenti e molte volte imbarazzante perfino per i suoi fedelissimi. Strali e insulti a mezzo Facebook: “”falliti””, “”bavosi””, “”perdigiorno””, “”crepate!””, “”frustrati”” sono gli epiteti rivolti a chi osi appuntare qualcosa.
H come Habemus Episcopum. Dopo l’addio di Felice Di Molfetta la Chiesa locale è passata nelle mani di Luigi Renna. Il nuovo vescovo ha avuto il compito di ricostruire una comunità riportandola alla “”normalità “” dopo le storture degli ultimi anni dimolfettiani. Le nomine in Curia sono state a metà tra la rivoluzione ed il compromesso. Don Carmine Ladogana, tra i principali interpreti (oggi epurati) dell’ultimo biennio di Chiesa&Politica, è stato mandato a lavorare nella parrocchia di Sant’Antonio. Dove già scalpita, pur rassegnandosi al suo nuovo ruolo.
I come ISIS. Gulisthan. Il presunto attentatore ISIS residente a Cerignola arrestato a Bari nell’ambito di una inchiesta anti-terrorismo della DIA. Da Borgo Libertà ci è appena passato, ma quella notizia è servita ad accendere i riflettori su realtà isolate e ad alto rischio sociale come Tre Titoli. E ghetti vari, dove ci passa un po’ di tutto.
L come Ladisa. Da “”i nostri bambini mangiano merda”” alla proroga del contratto di mensa scolastica fino alla vittoria della gara con tanto di lodi, assaggini pubblici e parole di stima. Ladisa spa, per Franco Metta, in breve tempo è passata dall’Inferno al Paradiso senza transitare dal Purgatorio. Chissà perchè. Se lo è chiesto anche Striscia la Notizia.
M come Musica. Max Gazzè e Daniele Silvestri a Cerignola nell’ultimo anno; ma anche nelle città vicine come Stornara Francesco De Gregori o Shaggy. Il 2016 è stato l’anno della buona musica per tutti i palati. Senza dimenticare il programma underground del centro sociale Resurb.
N come Nonna Donata. Il 12 luglio 2016, sulla tratta Andria-Corato, si verifica un disastroso incidente ferroviario: due treni in direzione opposta si scontrano frontalmente causando 23 morti. Tra i deceduti c’è anche Donata Pepe, cerignolana d’origine, per tutti Nonna Tina. Il suo abbraccio al nipotino, mentre erano sul quel treno, ha salvato la vita del piccolo.
O come Ospedale. Non bastava il Piano di Rientro per far quadrare i conti, ma anche quello di riordino per ridisegnare la geografia degli ospedali pugliesi. Cerignola è scesa in piazza per difendere il Tatarella dai tagli e dagli accorpamenti “”mortali””. Tra gennaio e febbraio si impone il comitato Mo Avast.
P come Parentopoli. Seguendo le regole e le leggi si verifica che parenti, figli, mogli e affini riescano ad avere un rapporto lavorativo con l’Ente pubblico. Sul caso Marinelli, Metta ha chiesto un passo indietro, ma anche i casi Bonavita o Marino non hanno mai trovato “”giustizia””. E c’è chi giura che la parentopoli non sia ancora finita.
Q come Quartieri. San Samuele e Torricelli ad alto rischio. Le recenti indagini delle forze dell’ordine svelano un’attenzione particolare degli inquirenti verso i due quartieri periferici di Cerignola, all’interno dei quali carabinieri e polizia hanno trovato stupefacenti, armi, droghe di ogni tipo. Alcune anche di nuova creazione.
R come Rifiuti. Il 2016 è stato l’anno della sentenza del processo Black Land, il processo che ha fissato un punto per il traffico di rifiuti tra Campania e provincia di Foggia. Rifiuti che, ancora oggi, mantengono alta l’attenzione dei cittadini, con frequenti roghi nelle vie cittadine e nelle campagne senza che si possano capire chi siano i responsabili. Nell’aria il tanfo è una costante da almeno sei mesi. Sempre dopo le 19:00. A volte, come ieri, addirittura dal primo pomeriggio. Cosଠcome sui rifiuti si gioca l’ultima partita del VI lotto di discarica. Metta anno 2015: “”non si farà “”. Metta anno 2016: “”Si farà , è importante””.
S come Salvatore Strafile. Campione di fair play a 12 anni. Succede che durante una gara di minicross il leader della gara si confonda e anzichè completare l’ultimo giro entri nei box, lasciandosi superare dal piccolo motociclista cerignolano dopo una gara in testa. Salvatore Strafile sale sul podio e gli consegna la prima posizione: “”Hai vinto tu””, riconosce.
T come Trimone. La ramanzina per aver subito una bocciatura a scuola? Il pedagogismo made in Cerignola si esprime a suon di parolacce e pesanti insulti. Come quando Franco Metta diede del “”Trimone”” ad uno scolaro impertinente spaccando l’opinione pubblica in due tronconi tra favorevoli e contrari. I genitori del bambino hanno denunciato il sindaco di Cerignola Franco Metta.
U come Urbanistica. Gli esposti non si contano più. I ricorsi al TAR- positivi o negativi per l’Ente- sono pane quotidiano, le denunce politiche e non solo interessano ogni ambito del terzo piano, dove a comandare “”“ oggi come allora “”“ è la stessa macchina che da Metta era contestata ai tempi di Giannatempo sindaco. Donato Calice, tra i più influenti imprenditori foggiani, ha attaccato apertamente la gestione del mattone made in Metta.
V come Velo ok. Ci si sveglia in un giorno di ottobre letteralmente circondati da Velo Ok, colonnine arancioni dall’indecifrata e indecifrabile utilità . Ed i cui limiti di velocità appaiono ancor meno chiari. Cosଠnel giro di 24 ore “”“ è questa la notizia che fa il giro di tutta Italia- i cerignolani “”decapitano”” i dissuasori di velocità consegnandoli alla storia come brutti ricordi.
Z come Zapping. Gira di canale in canale, di persona in persona, di professionista in professionista. Ma Franco Metta un uomo alla cultura proprio non riesce a trovarlo. Come quando, a metà anno, i suoi uomini sondano il giovane professore Nicola D’Andrea, che risponde con un garbato e deciso “”No grazie””. Aggiungendo: “”Non mi interessa la politica, preferisco la scuola””. Da allora il settore cultura è rimasto scoperto in seguito alle dimissioni di Giuliana Colucci.