Insulti e offese, Romano querela il direttore Asl Piazzolla
Come aveva preannunciato sui social, Michele Romano, medico di base e titolare di studio dentistico in Cerignola, ha querelato il direttore generale della Asl Fg, dott. Vito Piazzolla.
Il reato ipotizzato nell’atto di querela è quello di diffamazione aggravata.
Come si ricorderà nel decorso mese di dicembre, Romano aveva sostenuto che il numero reale dei positivi al covid 19 a Cerignola era quattro volte superiore a quello indicato dalla Asl quotidianamente.
In particolare il sanitario cerignolano aveva sostenuto che il numero corretto dei contagiati era dato dalla somma dei tamponi molecolari positivi eseguiti dalla Asl con quelli antigenici rapidi eseguiti dai laboratori di analisi privati esistenti in città.
La conclusione del dott. Romano era che il reale numero dei positivi dimostrava che il sistema di tracciamento della Asl era andato in tilt.
“Quello che ho detto e scritto”, ha affermato il sanitario, “non è altro che quello che dicono e scrivono medici, scienziati e politici di tutta Italia.
Per la verità anche in Puglia c’è stato chi ha sostenuto le stesse cose: mi riferisco all’assessore regionale alla sanità Pier Luigi Lopalco, il quale, in più d’una occasione, ha parlato di sistema di tracciamento in tilt.
Alle mie affermazioni ha risposto il direttore generale della Asl, dott. Piazzolla, il quale, invece di riportare dati e tesi scientifiche, ha ritenuto di offendermi oltre ogni ragionevole misura.
I termini e i concetti espressi dal Piazzolla hanno travalicato, non solo la buona educazione, ma i canoni stabiliti dal vigente codice penale.
Piazzolla, in una conferenza di servizi in streaming, mi ha dato dell’im-becille e deficiente, ha parlato di un mio interesse privato personale a diffondere quelle notizie o di vana gloria solo per finire sui giornali.
Sono espressioni volgari, offensive e inutilmente diffamatorie.
Invece che rispondermi con dati e tesi scientifiche, il direttore generale, prima istituzione in ambito sanitario in provincia, ha preferito rispondere con ingiurie lesive della mia reputazione e onorabilità, come uomo e come professionista.
E’ evidente che per queste affermazioni e per la loro valenza diffamatoria, ho ritenuto opportuno querelare il direttore della Asl, per accertare fatti e responsabilità, in Tribunale”.
E, dunque, l’annunciata querela è arrivata e ora la parola passa al Tribunale.