Vaccini AstraZeneca ritirati anche a Cerignola, grande paura e zero informazioni
Si tratta soprattutto di docenti e personale scolastico che hanno effettuato il vaccino AstraZeneca sequestrato dai NAS per presunte reazioni letali in diversi casi in Europa e in Italia. Il lotto bloccato, l’ABV2856, è stato inoculato anche nel centro vaccinale di Viale Di Vittorio a Cerignola, mentre al Tatarella si sono recati gli ultraottantenni che hanno ricevuto le dosi di Pfizer e Moderna.
Nella giornata di ieri, quando Marchiodoc.it ha reso pubblica la notizia dei vaccini “sospetti” somministrati anche a Cerignola, diversi insegnanti hanno tentato invano di ottenere maggiori informazioni (rivolgendosi alla ASL): letteralmente impazzite chat di classe alla ricerca di indicazioni aggiuntive. Ma niente. Dal momento in cui non è stata consegnata alcuna documentazione ai vaccinati, molti di loro non possono sapere se la dose appartenga o meno al lotto incriminato. Anche se è tutta da chiarire la correlazione tra AstraZeneca e le trombosi che hanno portato alla morte di tre persone in Sicilia, la preoccupazione tra i vaccinati con le dosi ormai vietate è alta. Anche perché – in via del tutto cautelare – la distribuzione di AstraZeneca è stata vietata anche in diversi Paesi Europei.
“Il numero del lotto non è stato rilasciato a gran parte dei docenti, quindi io personalmente ad oggi non so se mi è stata somministrata la dose di quel lotto oppure un’altra. A 24 ore dallo stop dei vaccini noi non sappiamo nemmeno cosa ci hanno iniettato. Chi ci deve informare? Chi deve darci spiegazioni ufficiali?”, chiede un’insegnante vaccinatasi in viale Di Vittorio. Preoccupazioni forse esagerate, giacché la vicenda delle morti post vaccino è tutta da chiarire e lo stop alla distribuzione del lotto ABV2856 è arrivata in maniera cautelare per effettuare verifiche, all’esito delle quali potrebbe anche scoprirsi che manca un nesso.
La platea così ampia di vaccinati, però, meriterebbe maggiori informazioni e rassicurazioni, anche perché si rischia di far fallire – per semplici mancanze o inadeguatezze dei singoli- un piano vaccinale di fondamentale importanza per contrastare l’avanzata del virus. Sono molti, infatti, a Cerignola come in tutta Italia, i docenti preoccupati per il “richiamo” e che metterebbero perfino in dubbio la “seconda dose”.
Dalla foto si vedono assembramenti poi dicono a noi che nn possiamo nemmeno portare a pisciare il cane
Io a Barletta ho ricevuto tutta la documentazione con numero del lotto, la data del richiamo e perfino il nome del medico che mi ha fatto l’iniezione
brav