Vaccini per i pugliesi over 60 che si presentano agli hub: le nuove regole della Regione
Qualsiasi cittadina o cittadino pugliese con più di sessant’anni potrà presentarsi a un hub vaccinale e chiedere un vaccino. Dovrà essere somministrata immediatamente una dose di AstraZeneca, come disposto dal commissario nazionale Francesco Paolo Figliuolo. Lo ha deciso la Regione Puglia con una circolare inviata a tutte le Asl. Si tratta di una rivoluzione del piano pugliese, nella speranza di velocizzare le somministrazioni. Ecco i dettagli. Chi ha già effettuato l’adesione sul sistema ‘La Puglia ti vaccina’ avrà un accesso prioritario nei giorni e nella fascia oraria programmati. Sarà però consentita parallelamente la vaccinazione con AstraZeneca a tutti coloro compresi nella fascia di età tra 79 ai 60 anni che non hanno avuto ancora possibilità di prenotarsi, in ordine di anzianità a partire da lunedì 12 aprile per i 79 enni.
Per evitare sovrafflusso per la giornata di lunedi 12 aprile verranno vaccinati negli hub della Puglia tutti i cittadini pugliesi senza fragilità di 79 anni (nati nel 1942). Martedi 13 aprile la vaccinazione sarà aperta alla fascia dei 78 anni (nati nel 1943). Ovviamente fino a esaurimento dei vaccini disponibili. Di mano in mano che gli slot verranno saturati sarà consentito, a seguito di comunicazione ad hoc, sbloccare le altre fasce di età per ordine di anzianità per presentarsi agli hub per la vaccinazione. “Si prega pertanto i cittadini che non rientrano nelle fasce di età indicate – fanno sapere della Regione – di non presentarsi presso gli hub vaccinali e ad attendere lo sblocco della loro annualità. Sono sbloccate progressivamente da lunedì 12 le adesioni sulla piattaforma ‘La Puglia ti vaccina’ per le vaccinazioni per la fascia 69-60 anni e nella stessa giornata si aprono le adesioni per chi è nato dal 1° gennaio 1952 al 31 dicembre 1953.
Per poter fronteggiare quella che si spera sarà un’adesione di massa, la Regione ha chiesto sostanzialmente di requisire tutti i medici. I direttori generali, si legge nella delibera dovranno “impegnare nelle attività vaccinali tutto il personale sanitario e medico che non è adibito ad attività di assistenza ospedaliera in regime di ricovero, di emergenza urgenza, in attività ambulatoriali territoriali urgenti e non differibili nonché in attività di riabilitazione e recupero non rinviabili. Andranno poi attivati “immediatamente tutti gli istituti contrattuali previsti per il personale di comparto e per la dirigenza per l’erogazione di prestazioni aggiuntive finalizzate agli obiettivi inderogabili connessi al Piano strategico di vaccinazione”. [repubblica bari]