Saccozzi: “Quanti morti per le scelte inconsulte della campagna vaccinale?”
“Si danno veramente i numeri”. Così l’oncologo Roberto Saccozzi, spiega cosa stia succedendo durante questa emergenza sanitaria “avendo bazzicato per qualche anno gli ambienti della ricerca, dove impera la statistica, anche noi dovevamo esprimere numeri, ma erano controllati, validati, soppesati”. La corrispondenza tra numeri e casi effettivi sarebbe opaca.
“Ogni giorno si fa un numero di tamponi che deve essere misurato con il numero dei positivi per avere la percentuale di infezione, ma sono sempre numeri non confrontabili. I tamponi sono espressi con una cifra piena in cui non si sa quanti siano i molecolari e quanti gli antigenici, quanti i primitivi e quanti i controlli, tenendo presente che gli antigenici hanno una attendibilità inferiore e per questo lasciano in circolazione tanti positivi asintomatici”, spiega Saccozzi.
“Non infieriamo sul tracciamento dei contatti che non è mai iniziato. Vogliamo parlare delle quarantene che sono, andando bene, una minima frazione dei positivi, i quali a loro volta devono vivere su una isola deserta perché nei giorni precedenti il tampone avranno incontrato qualcuno, avranno avuto un lavoro con colleghi , avranno avuto magari una famiglia con genitori, moglie e figli. Ora – prosegue Saccozzi- ci meravigliamo che i contagi calino molto lentamente, ma quello che colpisce è che aumentano i ricoveri e le terapie intensive. E i morti sono sempre troppi con la campagna vaccinale che non sempre segue le linee della logica e del buonsenso. Quanti morti saranno sulla coscienza delle scelte inconsulte della campagna vaccinale e non c’è nessuno che chiede perlomeno un briciolo di scusa. Tutti supereroi dei fumetti, ma almeno quelli erano mascherati”.