VIDEO | Cerignola, No-Vax e medici spaesati: non è Covid ma la poliomielite del 1965
Un video dagli archivi di TvSette, una istantanea del 1965 quando la Poliomielite avanzava e un reportage racconta la Cerignola di quei tempi, spaventata dalla malattia, interrogata sui vaccini, sbigottita di fronte all’inerzia di alcuni medici, tramortita dall’assenza di comunicazioni degli enti preposti. Sono passati 56 anni da quel reportage della Rai e tutto sembra ritornato al punto di partenza: al posto della Poliomielite c’è il Covid e le paure e i disguidi sono gli stessi. E tra gli intervistati di allora tanti volti noti e meno noti di una stagione lontana che sembra proiettata nel futuro.
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Bellissimo reportage del 1965,fà capire anche perché Cerignola ancora oggi è così povera di cultura di massa.
I potenti e gli istruiti hanno sempre lucrato sulla povera gente.
Quartieri ghetto , abbandonati a se stessi ed ecco perché è proliferata la delinquenza,senza cultura di massa questo è il risultato ancora oggi.
Vero , ma vi è anche da dire che oggi non si paga solo lo scotto del passato; l’istruzione obbligatoria in uno con il miglioramento evidente delle condizioni di vita avrebbero potuto tranquillamente portare enormi miglioramenti dal punto di vista sociale e del senso civico. Così era ovunque specie nel meridione ma a differenza di Cerignola molti paesi limitrofi si sono evoluti. Cerignola no! È un paesone strano a Cerignola; molti dei suoi abitanti non hanno voluto coltivare il miglioramento sociale essendo più avvezzi a comportamenti tesi ad aggirare le regole e così facendo far proliferare il malcostume e la… Leggi il resto »
Tutto vero e concordo pienamente.
C’è da dire purtroppo che la cattiva politica , il cattivo esempio di chi sta al comando contribuisce al degrado della base.
Malaffare corruzione e quant’altro oramai imperano ovunque sia su suolo locale che italico , salvo poche isole felici.
Purtroppo noi non siamo nell’isola felice ancora.
Speriamo solo che la coscienza di ognuno di noi ci riporti nella giusta via ,almeno quella è la speranza per tutti.
Speriamo.