Rifiuti e disordini, la protesta in via Gela: “Qualcuno intervenga”
Con i locali chiusi a causa delle restrizioni, via Gela a Cerignola sembra essere il nuovo fulcro della “movida”. Una strada come tante nel centro di Cerignola, ma che lentamente sta diventando croce e delizia per i residenti che, nelle ultime settimane, sono letteralmente esasperati dalla presenza rumorosa e disordinata di giovani. Complice la vicinanza ad un’attività di asporto di panini e bevande, via Gela nelle ore serali diventa una pattumiera a cielo aperto perché cartoni, lattine, fazzoletti vengono sistematicamente abbandonati dai giovani ai piedi dei portoni e sui marciapiedi. Ma il rispetto dell’ambiente forse assume connotati perfino marginali, a sentire i residenti, visto che la convivenza tra chi abita in quella via e chi la frequenta per qualche ora sta diventando assai complicata: “Abbiamo provato ad allontanare queste persone, in compenso veniamo insultati. Una volta abbiamo trovato anche i citofoni bruciati e quindi abbiamo paura anche di eventuali ritorsioni. Non ci si può nemmeno avvicinare perché si corre il rischio di essere aggrediti verbalmente”, riferisce uno dei residenti.
I luoghi di ritrovo, con il coprifuoco e con le attività chiuse, si spostano dunque nelle strade “interne” del tessuto urbano. “Anche in via Assisi la situazione non è molto diversa. Arrivano gruppi di ragazzi, mangiano, buttano tutto a terra e poi vanno via come nulla fosse. Magari qualcuno pensa che siano gli inquilini a mettere quell’immondizia fuori, ma non è così”.
Nella maggior parte dei casi si tratta di comitive di giovanissimi, 10 o 15 persone che si danno appuntamento per trascorrere le ore serali in tranquillità in strada, ma che poi si fanno prendere la mano con gesti assolutamente deprecabili. E il fatto che l’inciviltà abbia sfogo nel centro della città – a due passi dal comando dei vigili urbani – incrementa il senso di disagio e di impotenza dei residenti di via Gela. Anche perché momenti di tensione tra gli “avventori” e i cittadini vi sarebbero già stati. L’associazione AmbientiAmo ha provato in più battute ad accendere i riflettori sulla via presa d’assalto dalle comitive “clandestine”: “Abbiamo ascoltato le lamentele dei cittadini. Ad ogni modo, prima che accada il peggio, intervengano subito le autorità a cui abbiamo segnalato più di una volta cosa sta accadendo in Via Gela. Non è pensabile che si possa continuare così”, riferiscono dall’associazione.
Il tutto avviene quasi a cadenza quotidiana nelle ore serali, anche dopo le 22:00, orario di “coprifuoco” previsto dai decreti varati per contenere il contagio da Coronavirus: a questo punto il fatto che i gruppi di giovani non indossino mascherine appare del tutto ininfluente. “Chiamiamo le forze dell’ordine, ma poi vanno via e ritornano. Non ci sono cassonetti in zona e quindi queste persone non trovano di meglio che abbandonare tutto in strada, davanti ai portoni, sulle auto. È insostenibile”, commentano i residenti.
Michele Cirulli
La Gazzetta del Mezzogiorno
Allora..la polizia municipale no! Perché già alle 20:00 diventano ciechi sordi e muti; considerate che si spaccia davanti agli uffici ed ho detto tutto.
Carabinieri e polizia hanno il loro bel da fare e sono in pochi.
La GdF vanno in giro senza una meta è non si abbassano a queste cose…
Soluzione..secchi d’acqua dai balconi..
Funziona alla grande.
Seconda soluzione…scendete e cacciateli a calci nel culo!!!!
Io li farei raccogliere i loro rifiuti con la lingua così imparano a capire che vuol dire “civiltà “!
Anch’io ma sono minorenni e nemmeno i calci possiamo dargli in realtà, ma i secchi d’acqua funzionano!!
Fare le ronde e identificarli se possibile. Quindi chiamare i genitori.
È difficile comunque e vi capisco.
Dove abito lo schifo lo fanno all’interno di un cortile condominiale purtroppo aperto , e vi ho detto tutto.
Manca comunque l’educazione civica , a partire dai grandi.