Cerignola, 800 ultraottantenni senza vaccino: scattano i controlli
Quando ad aprile negli uffici della Asl di Foggia hanno incrociato i dati dei residenti ultraottantenni di Cerignola con quelli delle prenotazioni vaccinali nella medesima fascia di età, il rapporto è stato impietoso: circa il 40% degli aventi diritto non ha avuto modo o intenzione di essere immunizzata contro il Coronavirus. Per questo il Comune di Cerignola, su input dell’azienda sanitaria locale, ha istituito una task force per capire quali ragioni avessero determinato una scarsa affluenza ai due centri vaccinali allestiti presso l’ospedale Tatarella e presso la sede del centro Prevenzione di viale Giuseppe Di Vittorio.
All’appello, infatti, come confermato dalla commissione prefettizia che temporaneamente governa Cerignola, sono mancati oltre 800 ultraottantenni, circostanza, questa, che ha fatto scattare un campanello d’allarme e ha messo in moto verifiche incrociate che hanno chiarito la portata del fenomeno. La task force di vigili urbani ha effettuato numerosi controlli a tappeto con tanto di questionari per censire centinaia di casi “dubbi”: di questi 120 persone sono state rintracciate e vaccinate, almeno con la prima dose; altri 150 hanno dato disponibilità ad essere vaccinati; 150 invece i “reperiti in altra abitazione”, in particolar modo presso case di congiunti, per la gestione di gravi patologie e assistenza domiciliare. Sostanziosa anche la truppa degli ultraottantenni “no-vax”, che secondo le stime comunali raggiunge quota 200 persone.
È stato questo il quadro tracciato dal Comune e dalla Asl di Foggia per quanto attiene i “casi dubbi” tra gli over ottanta. La vaccinazione per le fasce più anziane della popolazione in Puglia è iniziata nel febbraio scorso, quando gli interessati avrebbero dovuto candidarsi tramite il portale web della Regione Puglia, o tramite Centro Unico di Prenotazione o tramite farmacia. Una procedura che, con ogni evidenza, a Cerignola ha comportato la dispersione di potenziali vaccinati, atteso che almeno in trecento, sugli oltre ottocento casi “dubbi”, hanno poi dato assenso all’inoculazione delle dosi Pfizer-Moderna. Secondo i dati Istat aggiornati al 14 maggio scorso 2021, nella città di Di Vittorio la platea degli over 80 si attesta a circa 2500 unità. Durante la prima ondata, tra l’altro, proprio la fascia degli ultraottantenni ha pagato il prezzo più alto in termini di decessi, mentre rimane totalmente un mistero – fatto singolare che fa di Cerignola un caso più unico che raro- il numero dei deceduti durante la seconda e terza ondata Covid.
Nel frattempo la situazione contagio, a Cerignola, inizia a migliorare con un decremento del numero dei contagiati, passato nelle ultime due settimane da circa 550 casi attualmente positivi agli odierni 421, anche se il numero di persone in quarantena, soprattutto nell’arco della seconda e terza ondata, continua a restare basso, a testimonianza di un tracciamento di “contatti stretti” ormai saltato e che invece di essere il punto di forza della prevenzione è stato un vero e proprio tallone d’Achille. Basti pensare che nell’ultimo report diffuso dal Centro Operativo Comunale, che recepisce le informazioni dalla ASL, le persone in quarantena sono appena 28 su oltre 400 positivi.
Michele Cirulli
Sui 200 no vax stendiamo un velo pietoso anche se considerando il livelli di capronaggine cerignolana ne ne sarei aspettato di più.
Se si ammalano pace…e amen.
Sul resto ben vengano i controlli.