“Anomalie” sui tamponi, Romano scrive ad Emiliano e in Procura
“Anomalie” nella gestione dei tamponi, disservizi e forse anche sprechi. Per questo il medico Michele Romano, impegnato in prima linea nella lotta al Covid, scrive al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, alla Procura della Repubblica, alla Corte dei Conti e ai consiglieri regionali pugliesi. Cerignola, accogliendo casi Covid, secondo Romano potrebbe dotarsi di una strumentazione in grado di leggere i tamponi, in modo da abbattere i costi e velocizzare le procedure di ricovero dei pazienti, che inevitabilmente devono attendere gli esiti della lettura del test. Di seguito la lettera integrale.
Io sottoscritto Romano dott. Michele, titolare di studio medico in Cerignola alla via Perugia n. 4, espongo:
nella mia attività di medico di base, oltre che di dentista, ho notato una strana anomalia per quel che riguarda l’esecuzione dei tamponi molecolari per la ricerca del Covid 19 presso l’ospedale Tatarella di Cerignola.
E’ noto che per poter essere ricoverati in ospedale è necessario eseguire un tampone molecolare per avere la certezza di non essere affetti dal Covid, evitando così la possibilità di diffusione del contagio all’interno delle strutture ospedaliere.
Tale accertamento, ovviamente, si fa anche presso il nosocomio civile di Cerignola.
Il problema, però, è che in ospedale si esegue il tampone, ma la lettura non viene fatta in loco, poiché presso l’ospedale Tatarella non esiste un apposito macchinario.
Dunque, dopo l’esecuzione di svariati tamponi, le provette vengono portate tutte insieme a Manfredonia e lì lasciate in attesa dell’esito.
Per far ciò, viene mandato a Manfredonia un mezzo con a bordo personale della Asl Fg.
L’esito di un tampone arriva generalmente entro 5/6 ore dal prelievo, ma è evidente che se l’esame non viene svolto in loco, ma portato altrove -come nel nostro caso a Manfredonia- occorre 1/2 giorni prima che arrivi l’esito dell’esame.
Nel frattempo il paziente che si è recato in ospedale per problemi di salute rimane lì “parcheggiato” in attesa del risultato, ottenuto il quale viene ricoverato per la patologia accusata o, qualora il tampone dovesse risultare positivo, nel reparto Covid.
A parte questo evidente disservizio di carattere sanitario, mi preme evidenziare anche l’inutile sperpero di risorse pubbliche, e mi spiego.
“Un tampone molecolare eseguito presso un laboratorio privato costa fra i 50 e i 70 euro, il tampone eseguito dalla Asl con le modalità sopra descritte ha ovviamente un costo di gran lunga superiore.
Basterà pensare all’impiego di personale, all’utilizzo di un mezzo e al costo del carburante per andare a Manfredonia che da Cerignola dista circa 50 chilometri, per rendersi conto che la stima forse è riduttiva rispetto alla spesa reale e questo senza contare il rischio che corrono i dipendenti Asl a percorrere frequentemente la strada da Cerignola a Manfredonia.
Si pensi anche al malcapitato paziente, che, pur non ricevendo le cure del caso, rimane nella sostanza ricoverato -meglio sarebbe dire “parcheggiato”- in ospedale con costi facilmente immaginabili.
La cosa sarebbe stata evitabile -e ancora lo è- semplicemente acquistando un apposito macchinario, che esegue l’esame per l’accertamento della positività al Covid, oltre che di numerosi altri virus, il cui costo si aggira intorno ai 50/60.000 euro.
E’ evidente che così facendo si risparmierebbero notevoli somme e si doterebbe il nosocomio cittadino di un apparecchio certamente indispensabile per una struttura ospedaliera.
Ma se anche questo fosse ritenuto “non possibile” si potrebbe, per esempio, decidere di affidare l’esame dei tamponi molecolari a laboratori privati della città previo il loro accreditamento regionale.
Entrambe le soluzioni -preferibile certamente la prima- consentirebbero all’ente un enorme risparmio di risorse pubbliche e metterebbero in condizione i sanitari di prestare cure immediate.
A mio parere la Asl FG ha arrecato e continua ad arrecare un notevole danno erariale, su cui dovrebbero essere disposte le opportune indagini, oltre che un danno alla salute, compromesso da scelte e lungaggini incomprensibili.
Segnalo da ultimo l’illogicità di quanto avviene solo considerando che un ospedale Covid, come quello di Cerignola, richiede servizi e prestazioni a un ospedale no Covid, come quello di Manfredonia.
Per quanto sopra esposto chiedo che le Autorità in indirizzo svolgano le opportune indagini, dichiarando la mia disponibilità a essere eventualmente sentito per i necessari chiarimenti.
Distinti saluti.
Dott. Michele Romano.
Illogicità ecco è questa la questione di base di tutto il sistema.
Purtroppo avendo dei vertici che decidono chissà come il tutto ,ecco il risultato.
Evidentemente chi decide non è all’altezza, e farebbe meglio a dimettersi per il bene comune e di tutti noi .