sabato, Novembre 23, 2024
Capitanata

Troia: minaccia di morte la compagna che ha il coraggio di denunciarlo ai carabinieri di Cerignola


Attenzione massima da parte dei Carabinieri delle Compagnie di Foggia e Cerignola (FG) per le vittime di maltrattamenti in famiglia. Nei giorni scorsi infatti i Carabinieri della Stazione di Troia (FG) hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Foggia su richiesta della locale Procura della Repubblica nei confronti di un 23enne già noto alle Forze dell’Ordine, ritenuto responsabile dei reati di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale, lesioni personali aggravate e violenza privata ai danni della propria compagna.

L’esecuzione della suddetta ordinanza è il frutto di un’attenta e tempestiva attività d’indagine diretta e coordinata dalla Procura della Repubblica di Foggia che trae origine dal coraggio di una 21enne di bussare alla porta della Stazione Carabinieri di Stornarella (FG) e di denunciare i continui maltrattamenti subìti dal proprio compagno.

La donna inizialmente si era trasferita presso l’abitazione dei propri genitori per sfuggire dall’inferno della sua vita coniugale e quindi trovare un po’ di serenità, ma dopo poco tempo la stessa capisce che questo non può rappresentare una soluzione definitiva. La 21enne quindi si presenta in caserma con la precisa volontà di chiedere aiuto ai Carabinieri che immediatamente attivano la procedura del “Codice Rosso” e insieme ricostruiscono dettagliatamente gli ultimi anni di vita coniugale vissuti con il suo compagno caratterizzati da continui soprusi, maltrattamenti, insulti, minacce e costrizioni anche quando la stessa era in stato di gravidanza.

L’uomo, al termine delle formalità di rito, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Foggia  a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. L’attività posta in essere rientra in un più ampio progetto del Comando Provinciale Carabinieri di Foggia di costante vicinanza al cittadino, soprattutto a coloro i quali appartengono alla categoria delle cosiddette “fasce deboli”, come donne e bambini.

Costante è la collaborazione tra l’Arma dei Carabinieri e i Centri Antiviolenza presenti sul territorio del capoluogo dauno, grazie alla quale si sta cercando di incentivare sempre più donne maltrattate a denunciare, convinti che sia l’unica strada percorribile per debellare definitivamente questo fenomeno e ritornare ad una vita più serena. Esistono inoltre Centri di ascolto per uomini maltrattanti, composti da psicologi, psicoterapeuti, psichiatri ed educatori dove, nel corso dei colloqui di orientamento dove partecipano gruppi di uomini, quest’ultimi possono riflettere sui propri comportamenti, sulla rabbia, sulle problematiche relazionali, sulla genitorialità e sul bisogno di aiuto e sostegno.    




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