Verso il primo consiglio comunale, resta il nodo presidenza: ecco chi ci prova
Chiusi i verbali della commissione elettorale centrale, che ha esaminato gli scrutini delle elezioni comunali del 3 e 4 ottobre scorsi, e notificate le proclamazioni ai 24 consiglieri eletti, spetta adesso al sindaco Francesco Bonito convocare la prima seduta. Il primo o il 2 dicembre sono le date su cui si ragiona.
Lo scacchiere delle nuove assise, dopo i lungi due anni di commissariamento dell’amministrazione per infiltrazioni mafiose, ha una composizione inedita, rispetto al passato: sono ben quattro le coalizioni che si dividono gli scranni. Ai classici centrodestra e centrosinistra, in cui sono confluiti i 5stelle locali, si aggiungono i consiglieri eletti con Franco Metta, ex sindaco civico, e i tre consiglieri della truppa di Tommaso Sgarro, il candidato sindaco, già segretario locale del Pd, che ha ottenuto il risultato migliore rispetto ai pronostici, giungendo terzo, con oltre 5000 voti. Un bottino che ha contribuito al successo del centrosinistra al ballottaggio e proprio per questo sostegno nei giorni successivi al voto si è aperta una trattativa per tentare di riunire i riformisti con l’ingresso della coalizione che fa capo al giovane ricercatore universitario nella maggioranza. Un tentativo che non ha avuto successo.
«Noi saremo all’opposizione – afferma Sgarro – preferiamo da un lato controllare l’azione amministrativa dall’esterno e sotto l’aspetto politico continuare nella ricomposizione del campo progressista in città. Abbiamo sperato si potesse prendere incarico di questo ruolo la nuova amministrazione ma non sono state create le condizioni per poterlo fare. Un’occasione persa, ma della quale prendiamo atto». La dirigenza della coalizione vincente ha provato in diversi modi a sedurre il leader di Noi (l’associazione che ha creato) sia con assessorati di peso che con la presidenza del consiglio comunale. Un ruolo istituzionale, l’ultimo a restare ancora vacante, che, a questo punto, come sottolinea proprio Sgarro, dicendo che «la presidenza l’abbiamo già rifiutata», dovrà essere occupato da uno dei consiglieri del centrosinistra. Non mancano le competenze nei partiti di maggioranza e le ambizioni. Michele Romano eletto con Con, Antonello Summa con Leu e il dem Rocco Dalessandro sono di navigata presenza in aula Di Vittorio. Domenico Bellapianta leader di Senso civico è stato critico con la composizione della giunta e si ritiene in credito. E c’è la segretaria del Pd, Sabina Ditommaso, muta in pubblico e vivace nelle riunioni, che ambirebbe allo scranno più alto, nonostante l’inesperienza.
Come si evince, un quadro complesso, soprattutto perché si interseca con le elezioni provinciali, previste per le prime settimane di gennaio, dopo il rinvio della data del 18 dicembre per aspettare le elezioni a Manfredonia. Per i seggi di secondo livello a Palazzo Dogana voteranno e potranno essere eletti solo consiglieri comunali con un sistema di voti ponderati in base alla popolazione dei comuni e di conseguenza, con l’esclusione di Foggia, commissariata per infiltrazioni mafiose, Cerignola e i grandi comuni hanno potenzialità più ghiotte in termini di seggi. Posti che potrebbero diventare la stanza di compensazione per eventuali malumori così da mettere al riparo l’amministrazione Bonito da premature fibrillazioni e la città da corto circuiti amministrativi che non può proprio più permettersi.
Natale Labia