VIDEO | A 30 anni dall’omicidio Michele Cianci: dal rosso del sangue al rosso del vino
Questa mattina l’ATS Le Terre di Peppino Di Vittorio ha consegnato la prima bottiglia di vino “Rosso Libero – Michele Cianci” ai familiari della vittima: con l’uva raccolta nei terreni confiscati alla mafia è nato un prodotto di riscatto e rinascita sociale. “Per anni abbiamo soffocato il nostro dolore, non abbiamo parlato della vicenda di mio fratello, come se dovessimo essere noi a vergognarci”. Così Angela Cianci, sorella di Michele, assassinato 30anni fa nel suo negozio in zona “Carmine”, ha ricordato oggi quel giorno tragico – 2 dicembre 1991- quando un commando di 4 persone fece irruzione nella sua armeria esplodendo colpi di pistola che si rivelarono mortali.
Quella stessa mattina Michele Cianci, all’epoca dei fatti 43enne, sventò una rapina ai danni di un pensionato. Inizialmente la sua morte fu ascritta ad una vendetta da parte degli autori di quel tentativo di furto, ma solamente negli anni successivi, grazie alla testimonianza di due collaboratori di giustizia, si scoprì che quella sera il commando fece irruzione nel negozio nel tentativo di rubare armi che potessero servire ai clan. L’opposizione inaspettata di Cianci fece scaturire la reazione dei malviventi che lo colpirono dapprima alla testa col calcio della pistola e poi spararono due colpi alle gambe che recisero l’arteria femorale. Cianci morì dissanguato dopo pochi minuti.
“Trent’anni fa, il 2 dicembre 1991, veniva ucciso Michele Cianci, il titolare di un’armeria della nostra città. Quella stessa mattina aveva sventato una rapina ai danni di un pensionato e dopo qualche ora ha trovato la morte mentre usciva dal suo negozio. Oggi è una giornata triste per Cerignola, perché ricordiamo un’ingiustizia, un fatto tragico. Al contempo però dev’essere una giornata di riscatto, per la reazione che la città sta dimostrando e per il senso di legalità che la gran parte dei nostri concittadini pretende e costruisce giorno per giorno”, ha commentato il sindaco di Cerignola, Francesco Bonito.
In un mondo dove la parola eroe viene molto spesso abusata, é giusto ricordare e soprattutto insegnare chi sono gli eroi, quelli veri con i controco@@ioni sotto. Michele Cianci, UOMO che non ha girato la testa di fronte a un’ ingiustizia senza nessun tornaconto. Quella mattina di dicembre, poteva benissimo girare la testa e fare finta di non avere sentito niente e di non aver visto niente. Ma non lo fece perché era un eroe VERO. Eroi si nasce e non si diventa. Essere eroi é un istinto innato: o ce l’ hai o non ce l’ hai. Bene ha… Leggi il resto »