Giannatempo e Netti: “Consiglio comunale valuti di rivedere Tari”
Mentre ancora è il rincaro del 2018 a far discutere e piangere i cerignolani, le cartelle Tari in arrivo in questi giorni aumentano le lacrime, scoprendo l’abolizione delle agevolazioni nel regolamento “rivisto e corretto”, nel silenzio, dai commissari. In attesa della pioggia di ricorsi che arriveranno, Fratelli d’Italia chiede che il Consiglio comunale ne discuta senza indugi e valuti la reintroduzione delle riduzioni soprattutto per chi vive solo o non gode del servizio di raccolta, come nelle borgate o in zona industriale.
Il 28 luglio 2021 la terna commissariale ha approvato la delibera 53, per aggiornare e modificare il sistema Tari adeguandolo alle normative europee. «Nuova distinzione tra rifiuti uso domestico ed unità aziendali – spiega Laura Raffaeli – : non più quindi la divisione in differenziata e indifferenziata, ma solo per provenienza, con le aziende che devono dimostrare le procedure di smaltimento».
La conseguenza è l’abolizione di ogni agevolazione per le utenze domestiche, con particolare penalizzazione per borgate e zona industriale, comunque già scarsamente servite dalla raccolta ma oggi costrette alla tariffa intera. «Non esistono più neppure le riduzioni per chi vive da solo – denuncia Fratelli d’Italia – , che ora è costretto a pagare la tariffa in base alla grandezza dell’abitazione». Mentre le aziende con contratti esterni di smaltimento potranno detrarre quanto speso dalla Tari.
Il nuovo corso è a ritroso dal 1 gennaio 2021, «sebbene – ricorda Raffaeli – da aprile sia stata estesa a tutta la città». Quel che è mancato del tutto è stata l’informazione alla cittadinanza, mentre la città si sbracciava sulla Tari. I commissari hanno agito secondo un intento politico e di cassa, esponendo l’Ente adesso a eventuali ulteriori ricorsi. Che fare ora? «Sarebbe utile che il Consiglio comunale ne discutesse, valutando la possibilità di immediate ed opportune modifiche al regolamento – conclude – e lo chiederemo attraverso i consiglieri Antonio Giannatempo e Nicola Netti».
Ma della “pioggia di ricorsi” per le “cartelle pazze” TARI che arrivarono coi Commissari si è saputo più nulla? Quando i Commissari fecero incrociare i dati dei residenti con quelli risultanti dai ruoli TARI. Si sa qualcosa? Ricorsi tutti vinti?