Esplosione al bancomat di Fara San Martino: in arresto anche l’ultimo componente della banda
I carabinieri della compagnia di Lanciano hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 35enne di Cerignola, considerato il basista del gruppo che lo scorso ottobre si rese responsabile dell’assalto al bancomat della Bper di Fara San Martino (Chieti).
È finito in carcere anche il quarto componente della “banda della marmotta” che lo scorso 9 ottobre fece saltare in aria il bancomat della filiale Bper di Fara San Martino con altri tre complici, tutti già arrestati. Ieri mattina i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Lanciano, agli ordini del tenente colonnello Vincenzo Orlando, hanno eseguito un’ ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Angelo Di Bartolomeo, 35enne di Cerignola (Foggia) considerato il basista della banda che quella notte svegliò l’intero paese.
I malviventi fecero esplodere lo sportello bancomat, riuscendo a portare via solo poche centinaia di euro dopo che uno dei ladri rimase ferito. Poi fuggirono tutta velocità, a bordo di una Fiat Panda di colore bianco.
Dalle indagini è emerso che Di Bartolomeo, già conoscitore della zona, avrebbe contributo all’assalto accompagnando a distanza con un’altra autovettura, rimasta fuori dall’area, gli autori del colpo, mettendo loro a disposizione indicazioni utili per la fuga e per evitare l’individuazion, fungendo da “staffetta” fino a raggiungere la destinazione pugliese.
Il gip del tribunale di Chieti, nell’applicare la custodia cautelare in carcere, ha evidenziato a carico dell’indagato una spiccata capacità a delinquere, incompatibile con gli arresti domiciliari, sottolineando come lo stesso “sia capace di saper dirigere a distanza le altrui azioni criminose, senza esporsi direttamente in prima linea, per cui anche dal domicilio il rischio di reiterazione non sarebbe escluso, evidenziando la necessità di interrompere ogni eventuale prosecuzione di contatti con altri soggetti appartenenti all’organizzazione al fine di ostacolare ogni possibilità di ricostituzione di altri gruppi criminosi provenienti dal medesimo contesto ambientale”.
L’arrestato ora si trova nella casa circondariale di Foggia, a disposizione dell’autorità giudiziaria teatina.