Coldiretti Puglia: +420MLN per le famiglie solo per la spesa
Dopo il Covid, la crisi scatenata dalla guerra in Ucraina: e le famiglie pugliesi pagheranno un conto salatissimo. +420 milioni di euro soltanto per la spesa alimentare a causa dell’inflazione che colpisce soprattutto le categorie più deboli. E’ quanto emerge dalle stime elaborate dalla Coldiretti Puglia sugli effetti dei rincari nel carrello, sulla base dell’elaborazione dei dati Istat sui consumi dei pugliesi e dell’andamento dell’inflazione nei primi cinque mesi dell’anno.
+95 milioni di euro in più solo per la verdura, +81 milioni per il pane, la pasta ed il riso, +74 milioni per carne e salumi rispetto al 2021. Seguono +44 milioni per la frutta, +36 milioni per pesce e +34 per formaggi e uova. Aumento meno significativo anche per altre categorie, quali acque minerali, bevande analcoliche e succhi, zucchero, confetture, miele, cioccolato e dolci, caffè, tè e cacao” e sale, condimenti e alimenti per bambini.
L’aumento dei prezzi colpisce prodotti base della dieta dei pugliesi, mettendo in difficoltà soprattutto le categorie più deboli e aggravando una situazione che vede oltre 210mila persone in una condizione di povertà. Per effetto della guerra e dei rincari energetici è destinato, infatti, ad aumentare il numero di quanti non riescono più a garantirsi un pasto adeguato che rappresentano la punta dell’iceberg della situazione di crisi in cui si trova un numero crescente di persone costrette a far ricorso alle mense dei poveri e molto più frequentemente ai pacchi alimentari, anche per la crisi generata dalla pandemia.
Tra i nuovi poveri ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie che sono state fermate o danneggiate dalle limitazioni rese necessarie in due anni di pandemia.