Coach Pieragnoli: “Il pubblico di Cerignola? Neanche in serie A”
Il giorno dopo la fantastica rimonta con la Serbia, l’euforia tra le azzurrine è ancora palpabile. Il coach Luca Pieragnoli, reduce dall’oro ai Giochi del Mediterraneo conquistato in Algeria dieci giorni fa, non si nasconde: si punta a vincere gli Europei.
Coach Pieragnoli, il duplice obiettivo del primo posto nel girone e delle semifinali è stato raggiunto. Ora l’obiettivo è la vittoria, come lei ha dichiarato più volte. Quali sono i punti di forza della squadra e dove, invece, si può ancora migliorare?
«Ritengo che la vittoria sia alla portata di questa squadra, visti i valori che essa esprime. Chiaramente, esistono delle incognite. Il gruppo non ha avuto molto tempo per allenarsi e costituire una propria identità, e ciò per il tipo di programmazione sviluppato insieme a Davide Mazzanti (c.t. della Nazionale femminile maggiore, n.d.r.) Il gruppo che ha partecipato ai Giochi del Mediterraneo è stato allargato con nuovi elementi in occasione di questi Europei. Quindi, non è stato fatto un percorso di avvicinamento come Under 21. In questo senso, ci stiamo scoprendo in questa manifestazione».
Nella rimonta con la Serbia, quali qualità sono emerse?
«La nostra è stata una grande prestazione sotto ogni punto di vista: a muro, in attacco e in difesa. Abbiamo lottato palla su palla contro una Serbia molto più rodata di noi, perché si tratta dello stesso gruppo che ha fatto i Giochi del Mediterraneo».
Il pubblico del Pala Tatarella vi ha supportato senza sosta.
«È stato incredibile, il pubblico ci ha donato un’energia straordinaria! Non mi è mai capitato di giocare in un contesto simile. Anche molte ragazze che già calcano i palcoscenici della Seria A non si sono mai trovate davanti a un calore di questo tipo. L’unica cosa che posso dire è mille volte grazie ai cerignolani, il loro calore e il loro affetto ci ha dato una spinta enorme. Il loro entusiasmo ci fa sentire davvero tutti italiani. Sotto la maglia azzurra, c’è un unico cuore».
L’avversario in semifinale è la Turchia, già affrontata due volte in amichevole. A cosa si dovrà fare maggiormente attenzione?
«Come la Serbia, è un gruppo che lavora insieme da molto tempo. Sono forti in attacco e posseggono un’ottima organizzazione di gioco. Stiamo andando a giocarci le medaglie, troveremo avversari davvero tosti».
L’Italia è la squadra favorita per la medaglia d’oro?
«No, siamo tutti allo stesso livello. Noi dobbiamo guardare a noi stessi, dobbiamo essere consapevoli del nostro valore e della nostra forza nel rispetto delle nostre avversarie».
Giovanni Soldano