Palazzo Carmelo, un primo crollo già a novembre?
Il crollo di un’ala di Palazzo Carmelo, vecchia sede del Municipio e storico edificio risalente al XVII secolo, quando era adibito a convento per i carmelitani che reggevano l’adiacente chiesa per l’appunto del Carmine, continua ad alimentare polemiche e preoccupazioni: sia tra gli addetti ai lavori che tra i cittadini.
Secondo indiscrezioni pare che già a novembre dello scorso anno ci fu uno smottamento di una parte del tetto dell’ala che affaccia su corso Garibaldi, ora come allora interessata da lavori di riqualificazione e quindi già a quel tempo con la presenza di un cantiere. Intanto, le opposizioni alla maggioranza di centrosinistra che regge l’amministrazione chiedono che sia fatta chiarezza con due esposti: uno presentato da una parte del gruppo Avanti Cerignola alla segretaria comunale ed un altro al commissariato di polizia sottoscritto dall’associazione Noi, comunità in movimento che fa capo al consigliere comunale, Tommaso Sgarro.
Intanto, proseguono i lavori di bonifica dell’ultimo tratto di via Vittorio Veneto occupato dai calcinacci e dalle macerie provocate dal crollo del 10 e 11 febbraio scorsi.
La vicenda del vecchio Comune, inoltre, ha provocato in città una serie di allarmi su altre strutture pubbliche che hanno problemi di manutenzione. Tra queste, quella più importante è il duomo Tonti. Nelle scorse settimane dalla cupola centrale della mastodontica cattedrale ottocentesca sono piovuti dei calcinacci all’interno della chiesa, così come alcuni cittadini hanno lamentato che enormi macchie sulle pareti fanno pensare ad infiltrazioni d’acqua e se non curate potrebbero provocare dei danni alla struttura. Anche in questo caso, come per Palazzo Carmelo, si tratta sempre dell’annoso problema delle caditoie otturate per lo scolo dell’acqua piovana che andrebbero periodicamente ripulite ed anche in questo caso sarebbe obbligo per l’amministrazione comunale visto che il duomo proprio per volere del benefattore che lo fece costruire a metà del XIX secolo è di proprietà del Comune, per sottolineare la natura di proprietà collettiva della nuova Chiesa Madre.
Natale Labia, l’Edicola del sud