Dalessandro: “I nostri iscritti felici dell’avvicinamento al M5S”
“L’esperienza delle primarie non è stata vissuta come una frattura tra militanti di sinistra. La vittoria di Elly Schlein non è un dolore per chi ha sostenuto il suo avversario”. È questo il commento che Daniele Dalessandro, segretario PD di Cerignola e rappresentante nell’Assemblea Nazionale per il collegio di Foggia per l’Area Stefano Bonaccini, ha rilasciato a l’Attacco in seguito al risultato che ha visto prevalere la politica classe 1985 sul presidente della Regione Emila Romagna.
Anche a Cerignola, Bonaccini ha prevalso su Schlein, con il primo che ha ottenuto il 59% dei suffragi (643 voti) sulla seconda che ha raggiunto il 41% (446 voti). Tuttavia, la percentuale ottenuta nella città di Di Vittorio dalla nuova segretaria PD è più alta rispetto sia quella provinciale (37%) sia a quella regionale (35%). In generale, la vittoria di Schlein è stata interpretata come un segnale di allontanamento tra la base e i vertici del partito, visto l’orientamento di questi ultimi verso il governatore dell’Emilia Romagna. Al netto del maggior numero di preferenze ottenute da Bonaccini, il fatto che la Schlein abbia riscontrato un gradimento così alto a Cerignola non testimonia dunque anche qui una sorta di distacco tra popolo della sinistra e dirigenza?
Dalessandro non concorda: “Al congresso di Circolo, hanno votato gli iscritti e il risultato di ha riportato che Bonaccini ha ottenuto il 52%, cioè 177 voti; Schlein ha preso il 34%; De Micheli l’8%; Cuperlo il 4% – puntualizza – Tra il voto del congresso e quello delle primarie, sia Bonaccini sia Schlein hanno visto un aumento delle quote percentuali. A Cerignola, i risultati sono dunque sostanzialmente gli stessi. Detto questo, a livello nazionale la neosegretaria è stata capace di attirare gente fuori dal partito più di quanto sia stato in grado di fare Bonaccini. E per fortuna, aggiungo io, perché lo stesso Bonaccini ha ammesso che, rispetto alla sua candidatura, Schlein ha avuto una maggiore capacità di far proprie le istanze di rinnovamento. A mio avviso, il risultato della nuova segretaria a Cerignola non è in contrasto con le dinamiche locali, ma lo leggo all’interno della dinamica nazionale perché il congresso cittadino è stato unitario e si è svolto in un clima molto cordiale”.
Raffrontando i dati, il fatto che il risultato al Sud sia stato in controtendenza rispetto al risultato nazionale è stato interpretato dagli analisti come una testimonianza del fatto che il voto nel meridione sia maggiormente soggetto al controllo delle dirigenze locali. Dalessandro è però scettico al riguardo: “È un’interpretazione capziosa – afferma al nostro quotidiano – Schlein è stata sostenuta da rappresentanti di correnti importanti come Franceschini e Orlando, più radicati a Roma o in alcune zone del nord. Quindi, pezzi di apparato schierati da ambo le parti erano diffusi ovunque”.
La vittoria di Schlein sembra porre la base per la nascita dell’asse PD – M5S, da alcuni temuto come un eccessivo spostamento dei dem a sinistra ma, a quanto pare, auspicato dal popolo di sinistra. Sotto questo aspetto Cerignola è avanti, visto il sostegno dei pentastellati all’amministrazione Bonito con tanto di presenza in giunta di Olga Speranza, assessora alle Pari Opportunità.
A livello nazionale invece il risultato delle primarie “lancia un segnale di preferenza la dialogo con l’area 5 Stelle, che però è la stessa linea che si seguiva prima della rottura tra Letta e Conte – fa notare Dalessandro – Il governo giallorosso è stata un’esperienza straordinaria capace di gestire una pandemia e di mettere in campo misure sociali importanti. Quel modello di governo è, secondo me, il modello da perseguire, che poi è lo stesso perseguito in Puglia e a Cerignola. Non c’è nessun iscritto al PD cerignolano che non sia contento di questo avvicinamento, come partito cittadino ci sentiamo più vicini ai 5 Stelle che ai gruppi moderati”.
Ma se è così, allora ci si chiede il perché il PD di Cerignola abbia scelto di sostenere Bonaccini e non Schlein: “Questo deriva da un’errata narrazione che si operata nei confronti di Bonaccini – ribatte Dalessandro –Schlein si è iscritta al partito in tempi recenti. Bonaccini, invece, è cresciuto nelle file del PCI. I programmi dei due candidati erano molto simili, con la differenza che, a mio parere, quello di Bonaccini è più concreto e esprime maggiore vicinanza agli amministratori locali. Il programma di Schlein è invece più di prospettiva verso i temi ambientali, del lavoro e dei diritti, ma non scende nel dettaglio. È evidente che l’elettorato di sinistra abbia bisogno di tornare a avere una visione più ampia che di occuparsi dell’immediato”, conclude il segretario PD ofantino.
Giovanni Soldano, l’Attacco.
Ecco un vero rappresentante del PD. Lui si che conosce e veri problemi dei lavoratori. Lui viene dal popolo altro che Elly
Dalessandro è una brava persona, parla sempre con tutti e cerca semore di trovare soluzioni.
ma chi e’ un cartone animato?
doraemon