Cadavere nel pozzo, verso l’esclusione della pista Masciaveo: la lunga lista di altri “scomparsi”
Il cadavere ritrovato nel pozzo non apparterrebbe a Vito Masciaveo, l’uomo cerignolano scomparso nel 2015 e il cui ultimo avvistamento sarebbe avvenuto proprio nelle campagne in cui, sabato scorso, in zona San Vito a Cerignola, è stato ritrovato il corpo di un uomo in fondo ad un pozzo. I titolari del podere, dopo aver registrato problemi alla struttura, hanno controllato il fondale facendo la macabra scoperta e hanno prontamente allertato la polizia.
L’elemento che porterebbe gli inquirenti ad abbandonare la pista di Masciaveo sarebbe legato all’altezza: le stature di Masciaveo e del cadavere ritrovato non coinciderebbero, anche perché la salma – ora senza testa e senza braccia- sarebbe molto più alta rispetto a quella del cerignolano scomparso nel 2015. Ma sul punto si aspettano i risultati della Scientifica di Roma, che ieri, su ordine della Procura di Foggia, ha effettuato l’acquisizione del DNA e nel giro delle prossime settimane potrebbe incrociati i risultati con i database della polizia.
Sarebbero circa una decina gli uomini scomparsi negli ultimi anni – e di cui non si hanno avuto più tracce – nel territorio e nelle città limitrofe. Secondo le prime ricostruzioni, appare ormai certo che il cadavere sia stato calato nel pozzo da almeno due anni. Non è nemmeno da escludersi che quel cadavere possa essere di uno delle migliaia di lavoratori stagionali, magari irregolari, che affollano le campagne della Capitanata soprattutto durante i periodi estivi. Veri e propri invisibili che difficilmente avrebbero potuto denunciare una scomparsa o, peggio ancora, un ipotetico omicidio.
Nelle prossime settimane saranno incrociati i DNA del cadavere con i DNA presenti nella banca dati della Questura.