FOTO e VIDEO | Ecco la panchina dell’inclusione, madrina d’eccezione Sara Ciafardoni: “E’ solo il primo passo”
È stata la giovane scrittrice Sara Ciafardoni, autrice di “La ragazza che scrive”, a scoprire, ieri sera in Piazza della Repubblica a Cerignola, la panchina dell’inclusione, prima tappa del progetto “Il coraggio dei colori” che si propone di abbellire diversi quartieri della città attraverso l’eliminazione di barriere architettoniche e attraverso il coinvolgimento di bambini, genitori e residenti delle zone interessate dall’iniziativa. La panchina dell’inclusione è una panchina con uno spazio centrale lasciato libero per consentire il posizionamento della sedia a rotelle ed è stata realizzata dai ragazzi delle cooperative sociali Sanità Sociale e Un sorriso per tutti, con il contributo della Parrocchia di Sant’Antonio e dell’AIPD Cerignola.
“La scelta di Piazza della Repubblica – ha commentato il consigliere comunale Mariarosaria Divito, tra i promotori dell’evento- non è stata casuale perché ci troviamo di fronte a Palazzo di Città, che è la casa dei diritti, e ci troviamo praticamente abbracciati dalle scuole, che promuovono e aiutano a coltivare i diritti attraverso un meticoloso lavoro con i più piccoli. È un messaggio che vogliamo resti nel tempo e che possa essere il più possibile condiviso”.
Sullo schienale della panchina dell’inclusione è citata una frase del libro di Sara Ciafardoni: “La mansarda delle nuvole dove tutto è possibile” e le sedute sono state realizzate a forma di nuvola, come richiesto proprio dalla scrittrice che ha attivamente partecipato alla creazione dell’opera: “Io credo che il miglior posto per rigenerarsi sia all’aperto e con la realizzazione di questa panchina – ha rimarcato Ciafardoni- abbiamo dimostrato che tutto è possibile, perché Cerignola è un posto che accoglie, è casa, è una donna che abbraccia, è una madre”.
La prossima tappa del progetto “Il Coraggio dei Colori” è fissata al 18 luglio, alle ore 19:00, in Piazza del Cinquecentenario, dove saranno consegnati alla città “La scala della legalità” ed il murales dedicato a tre civili vittime di mafia.
“L’entusiasmo di questo progetto itinerante è davvero incalcolabile e ci ripaga di tanti sforzi. Abbiamo pensato – dice l’assessore al welfare e vicesindaco Maria Dibisceglia- di coinvolgere tutte le realtà del territorio mettendo al centro i cittadini. È bello vedere come, quartiere dopo quartiere, la carovana de ‘Il Coraggio dei colori’ si sia allargata. Un’esperienza di inclusione, come dimostra la panchina inaugurata, ma anche un’esperienza di riqualificazione urbana a servizio della città e dei cittadini”.
“Inclusione è anche abbattimento delle barriere, non solo fisiche, ma soprattutto mentali. Per me e per noi- sottolinea il sindaco Francesco Bonito- è stato un onore far sì che l’inaugurazione della nuova panchina sia stata affidata a Sara Ciafardoni: esempio di forza, di intelligenza, di determinazione, per la quale, parafrasando le sue stesse parole, tutto è possibile. Proseguiremo in questa direzione e, in coerenza col PEBA (Piano eliminazione barriere architettoniche), realizzeremo altre panchine inclusive nella città di Cerignola”.
Bella perché la panchina dell’inclusione non la vieni a mettere in Viale di Levante e ti siedi tu con gli sparaquaglie per una mezz’ora cosi respirate l’atmosfera che c’è.
Dimmi che voti Franco Metta senza dirmi che voti Franco Metta
Ma sei di Cerignola? O sei di Lacedonia? Viale di Levante tutte le barriere architettoniche non ci sono? Prova ad andare a piedi o sfortunatamente le persone disabili se riescono a passare. Che c’entra il voto, sei un poverello.
Ma le barriere architettoniche mancano da adesso o non c’erano anche quando era sindaco Metta? E mo ti sei svegliato? Come mai? Hai visto via XXV Aprile come è bella? Sai chi ci abitava lì? Comemai la stessa attenzione non l’ebbe per il viale di Levante?
senza vergogna!!!
Colpito e affondato!!!
Campa cavallo che l’erba cresce!!!
Il tempo passa e la vecchiaia non risparmia nessuno…….
Ullala’ che reazione esagerata! Forse ha colpito nel segno? Possiamo sapere chi ci abitava?