Quando a Cerignola esisteva la tassa sulla neve (con tanto di business)
Tra i 3637 decreti regi aboliti ieri dal Governo Meloni, su proposta della ministra per le riforme Maria Elisabetta Casellati, ce n’è anche uno – assai singolare- che riguarda la città di Cerignola. Strano a dirsi, ma ieri “il dazio sulla neve” nella città di Di Vittorio – decreto risalente all’età pre-repubblicana- ha campeggiato su tutti i siti di informazione nazionale. Cosa c’entra il dazione sulla neve e Cerignola?
A fornire un’interpretazione sul “dazio della neve”, che sembra quanto mai più aderente alla realtà, è lo storico locale Franco Conte: “Anticamente esistevano le cosiddette ‘neviere’, dove si conservava la neve per conservarla e rivenderla sotto forma di ghiaccio, atteso che non esistevano i frigoriferi. Una di queste ‘neviere’ – racconta Conte- era posizionata proprio all’interno del vecchio Palazzo Carmelo”. Questi frigoriferi naturali appaiono come vere e proprie “fosse” profonde anche cinque o sei metri all’interno delle quali, nei periodi freddi, veniva introdotta la neve, pressata, affinché non passasse aria e potesse essere evitato lo scioglimento. Chi era abilitato alla vendita del ghiaccio, che veniva effettuata prelevando blocchi regolari dalla neviera, ne era autorizzato in virtù di appalto pubblico, giacché l’attività appariva assai remunerativa.
“Una neviera era interrata a Palazzo Carmelo: qui si era soliti depositare la neve coperta di paglia e poi si vendeva il ghiaccio durante l’estate. Di qui, con ogni probabilità, la tassa che è stata abolita recentemente dal Governo”, spiega Conte. Sulle neviere è difficile districarsi, anche perché tutto regge su una tradizione prevalentemente orale.
“Siccome a Cerignola nevicava poco – conclude lo storico- i cerignolani erano soliti comprare neve a Melfi, dove nevicava di più, la portavano a Cerignola e poi la vendevano. Sulla raccolta delle neve, che era intesa come proprietà dello Stato, era imposta questa tassa”.
3637 decreti aboliti che saranno un toccasana per famiglie e imprese…ne sarebbe bastato solo un altro, il taglio delle accise. Sarà per un’ altra volta.
lo potevano fare i compagniucci tuoi quando hanno governato.
Hai cagasotto, come al tuo solito sei sparito. Il mio invito per un caffè e sempre valido . Dimostrami che sei uno con gli attributi oltre che essere un leone da tastiera.
che bella la storia popolare della nostra città
Questo racconto mi è nuovo, mi ha sorpreso dal punto di vista territoriale e culturale, certo, che belle storie ha avuto il nostro paese all’epoca. Tra 60-70nni racconteranno come rubavano e tagliavano le auto, l’arte e la tecnica come tagliare in pochi minuti, uguale ad una scatoletta, un porta valori, tutte tradizioni tramandate alle nuove generazioni future