lunedì, Novembre 25, 2024
Cultura

Così gli studenti della Paolillo riscriveranno l’Alcesti di Euripide


Studenti della scuola Paolillo di Cerignola

Appuntamento settimanale, ogni lunedì pomeriggio, da settembre a novembre,  per un gruppo di venti ragazzi di tutte le classi terze della scuola secondaria di I grado dell’Istituto Comprensivo “Carducci-Paolillo”, diretto dalla dott.ssa Maria Racanelli.

Sono il gruppo di ricerca-azione che lavorerà su un testo del teatro greco, l’Alcesti  di Euripide  guidati dal prof. Nicola D’Andrea, docente dell’istituto e allievo del Master in “Teatro, pedagogia e didattica. Metodi, tecniche e pratiche delle arti sceniche-livello base” presso l’Università “Suor Orsola Benincasa” di Napoli.

Questi giovani ricercatori hanno un obiettivo ambizioso, la riscrittura dell’Alcesti di Euripide, cambiando ambientazione e periodo storico: la Puglia contadina degli anni Cinquanta, lasciando immutata la trama.



Per ricerca – azione si intende un modo di concepire la ricerca che si pone l’obiettivo non tanto di approfondire conoscenze teoriche definite, ma di analizzare una pratica relativa ad un campo di esperienza, nel caso specifico la pratica teatrale, da parte di un attore sociale (in questo caso gli alunni partecipanti al progetto di ricerca-azione) con lo scopo di introdurre dei cambiamenti migliorativi attraverso tre fasi:

  1. La costituzione del gruppo ( i ragazzi provengono da tutte le sezioni delle classi terze)
  2. La formazione di gruppi per la realizzazione della ricerca (cambiamento ambientazione e periodo storico)
  3. L’azione, nella quale si definiscono i tempi, i compiti e le responsabilità (attori, aiuto regista, scenografo, costumista, tecnico delle luci, tecnico del suono, coreografo, responsabile delle musiche, suggeritore) in modo da far riflettere i ragazzi sul teatro come macchina perfetta di ingranaggi in cui tutto si incastra, educandoli ad una “Pedagogia della responsabilità” con l’obiettivo finale della realizzazione della messa in scena con quattro repliche, come una vera macchina teatrale.

Nel secondo mese di lavoro è prevista una sessione di prova aperta per mostrare lo stato dell’arte del lavoro dei ricercatori in erba. I ragazzi saranno protagonisti nella costruzione del proprio lavoro/apprendimento,

Fare teatro è prima di tutto un luogo di ascolto e agisce come elemento di sviluppo affettivo-emotivo, di arricchimento della dimensione interiore del ragazzo, prevenendo le situazioni di disagio e promuovendo il benessere.

L’esperienza laboratoriale di ricerca azione-teatrale è uno spazio, un tempo, un modo dove esprimersi, trovare ascolto, possibilità di utilizzare linguaggi non verbali  e si attua tramite una metodologia partecipativa ed una logica progettuale e condivisa.



Ogni incontro terminerà con una breve sessione di razionalizzazione collettiva guidata, con momenti di sintesi a conclusione di ogni esperienza vissuta, attraverso il “quaderno dei pensieri” dove ciascuno liberamente potrà annotare osservazioni, pensieri, emozioni che diventeranno patrimonio di tutto il gruppo.

La pratica teatrale, in questo caso “Alcesti, i mille volti dell’Amore”, è una palestra dove osservare, osservarsi, “mettersi in gioco” personalmente ed entrare in relazione con i compagni, dove lavorare sulle proprie modalità di interazione, dove è possibile svelarsi, senza il timore di essere valutati per la prestazione data, dove ci si apre alle emozioni.



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