La “disobbedienza civile” del Safarà: “Ora lasciamo i rifiuti altrui a terra”
“Ieri hanno ritirato tutto e oggi ci ritroviamo rifiuti non nostri e nemmeno lasciati nei carrellati dedicati”. Nicola Lopane, titolare dello storico locale Safarà in Piazza Matteotti, avvia così la sua disobbedienza civile contro gli incivili che, giornalmente, riversano i rifiuti non differenziati nei suoi mastelli.
Così, armato di pazienza, li divide dai suoi rifiuti differenziati e li lascia in strada. “Fare la differenziata è semplice: invece molto cittadini passano dai nostri punti di smaltimento e lasciano i loro sacchetti indifferenziati. Quindi noi, che differenziamo correttamente, siamo soggetti a multe”, rincara Lopane.Colpa dei “zozzoni”? Certo, ma non solo.
“La raccolta differenziata nelle attività commerciali va molto a rilento, ci sono disservizi ma soprattutto c’è una programmazione non idonea: il secco, che tutti i locali producono in quantità, viene raccolto soltanto una volta a settimana “, dice il gestore del Safarà. Quindi, aggiunge, “mi sono armato di guanti e ho svuotato tutto sul marciapiedi. Il primo che mi parla di decoro lo sputo in faccia”, conclude.
Comprendo il disagio e l’indignazione,per essere lievi, di questo imprenditore, ma i “trozzoli” vanno perseguiti e sputtanati duramente a qualsiasi latitudine si trovino perché sono il punto più infimo e schifoso del genere umano.Anche le latrine che lasciano alle loro spalle gli sono superiori..