Peronospora killer, aiuti dal governo per 6 milioni
Peronospora, Piano di Sviluppo Rurale (PSR) regionale, analisi della situazione della produzione dell’olio d’oliva: questi i temi dell’incontro tenutosi il pomeriggio di venerdì 22 settembre presso la sede Confagricoltura di Cerignola tra i produttori e Giandonato La Salandra, deputato di Fratelli d’Italia e membro della Commissione Agricoltura della Camera.
È naturalmente la peronospora il tema su cui il dibattito si è focalizzato, essendo quello che ancora adesso maggiormente preoccupa gli imprenditori vitivinicoli. Questa malattia ha colpito i vigneti della Capitanata e, a macchia di leopardo, determinate zone delle Marche, dell’Abruzzo, del Molise, della Campania, della Basilicata, della Sicilia, della Toscana, della Liguria, dell’Emilia – Romagna, dell’Umbria.
Essa ha inciso profondamente sulla vendemmia a livello nazionale: le forti e prolungate piogge di inizio estate (maggio – giugno) ha facilitato la diffusione della patologia in quanto i terreni fangosi hanno impedito l’accesso dei mezzi ai terreni e, di conseguenza, di procedere con i trattamenti atti a contrastare la proliferazione del fungo parassita. Secondo dati forniti dalla Confagricoltura nazionale nello scorso luglio, soprattutto in Abruzzo, Basilicata, Campania, Molise e Puglia, la presenza della peronospora si è attestata al 20% sulle superfici dei vigneti con picchi che ha raggiunto anche l’80%.
La malattia è stata una delle concause che ha portato al drastico calo della raccolta dell’uva che, sempre a livello nazionale, per l’anno 2023 è stato calcolato tra il 20% e il 50%.
“Il problema della peronospora nasce con quella che si può definire siccità piovosa – spiega il deputato meloniano – Le piogge in momenti sbagliati o hanno impedito il trattamento antiparassitario, o quel trattamento è risultato insufficiente senza che si potesse intervenire diversamente a causa delle limitazioni imposte dal biologico. Il decreto governativo attualmente in fase di conversione al Senato contiene un emendamento proposto dal gruppo di FdI che ha portato a 6 i milioni di euro previsti il che significa 350 – 400 euro ad ettaro e anche che, rispetto alla vendemmia, 2022, si è oggettivamente in perdita. L’obiettivo è dunque di giungere a novembre, quando sono previsti i resoconti. Questo ci consentirà di sapere con sufficiente concretezza a quanto ammontano i danni e come intervenire”.
Altro aspetto importante della questione peronospora, rileva La Salandra, “è il suo carattere solo relativamente nazionale. L’Unione Italiana Vini ha evidenziato come le parti del territorio nazionale più colpite siano la Sicilia Meridionale, la Capitanata in Puglia, il Chietino in Abruzzo, alcune zone delle Marche. I resoconti attesi potrebbero consentire di intervenire con una seria di fondi destinati ai viticoltori per i quali una parte è a fondo perduto. In più, dal confronto con tutte le realtà del settore, potremo inoltre venire a conoscenza di tutti i vantaggi offerti dall’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA) in grado di fornire garanzie sui crediti”.
Nel corso della serata è stato anche il tema del PSR regionale, le cui relative normative, stando a quanto affermato dai produttori presenti all’incontro, “non sono ancora state emanate dalla Regione”.
A questo proposito, La Salandra ha evidenziato come “è dal 2015 che la Regione ha problemi con PSR. Nello specifico, per quanto riguarda la viabilità rurale il territorio di Cerignola è il più esteso a livello provinciale e presenta una elevata complessità viaria ed è materia di competenza regionale. Occorre un cambio di prospettiva, perché la questione non è quella riguardante la disponibilità di denaro appannaggio della Regione, quanto piuttosto quella che racconta di una Regione che spende male o che non spende affatto. Voglio ricordare che, con Nichi Vendola presidente, i fondi destinati all’agricoltura furono distratti per finanziare Bollenti Spiriti”.
Altro tema caldo è quello concernente l’olio d’oliva “che, a mio parere e con il rispetto dovuto a tutte le categorie produttive, è il più importante – ragiona La Salandra – La Puglia raggiunge il 60% della produzione nazionale ma, considerando i danni causati dalla xylella, questa percentuale si concentra nella parte della regione non colpita da questa malattia. Ora, in Italia si tiene il Vinitaly ma non l’Olivitaly. Si tratterebbe di un appuntamento che ci permetterebbe di appurare la provenienza dell’olio e che avrebbe una grande valenza commerciale. Ecco perché si dovrebbe allora lavorare perché nel 2024 si possa restituire centralità a questa provincia”.
Giovanni Soldano, L’Attacco
Tanto andrà a finire come per gli aiuti per la siccità dello scorso anno. La scadenza era fissata al 08/05 ma pochi giorni prima chiedendo informazioni in comune mi è stato detto che non erano state elaborate per mancanza di personale. Anche per questo grazie Bonito e Cialdella.
Ciavetruttichigghionn