Roghi e rifiuti dalla Campania, Liscio: “Servono sistemi GPS sui tir”
La questione dei rifiuti e delle ecoballe è un problema che perdura nel tempo. Anche dopo l’uscita dell’ex assessore all’ambiente Mario Liscio, la città continua a lottare contro scarichi abusivi, roghi di rifiuti e gravi conseguenze. Mario Liscio sottolinea la necessità di un intervento coordinato delle autorità per risolvere questi problemi persistenti.
L’ex assessore all’ambiente, oggi componente dell’associazione Vola, aveva segnalato circa una ventina di scarichi abusivi alle forze dell’ordine. Tuttavia, spesso le indagini si interrompono senza portare a risultati concreti, lasciando il terreno “fertile” tanto per dire, per il ripetersi degli stessi reati.
“Gli agricoltori locali subiscono le conseguenze più gravi, con i rifiuti che contaminano i loro campi e l’impossibilità di affrontare i costi di smaltimento, delle volte quindi il costo di smaltimento viene bypassato attraverso l’incendio”, fa notare Liscio.
“I trasportatori coinvolti in questi crimini- aggiunge- spesso falsificano i documenti per far sembrare che i rifiuti siano stati conferiti in discarica, quando in realtà vengono abbandonati illegalmente. Una soluzione potrebbe essere l’obbligo di dispositivi GPS (con un costo minimo di 150 euro) per tracciare i percorsi dei trasportatori e prevenire scarichi illegali”.
Liscio ha anche evidenziato “il potenziale delle indagini, poiché alcuni degli oggetti rinvenuti tra i rifiuti potrebbero condurre all’identificazione dei responsabili. Tuttavia, questi elementi spesso non vengono adeguatamente analizzati, rallentando se non fermare il progresso delle indagini”.
La situazione dei rifiuti a Cerignola è ulteriormente complicata dalla questione dei roghi di rifiuti. L’agro di Cerignola è stato afflitto da incendi di rifiuti negli ultimi tempi, con gravi conseguenze per l’ambiente e la salute pubblica.
“È evidente- aggiunge l’ex assessore – che le due problematiche sono collegate, poiché i rifiuti abbandonati creano l’opportunità per questi incendi distruttivi, non solo per l’aria ma anche per il terreno e le falde acquifere sottostanti. Inoltre, l’amministrazione comunale si trova in una situazione difficile, con risorse limitate per la bonifica delle aree private. Gli agricoltori, nonostante non siano colpevoli di questi scarichi abusivi, si trovano costretti a gestire i costi di bonifica”.
La chiave per risolvere questi problemi -racconta Liscio- è un coordinamento efficace tra le forze dell’ordine, la prefettura e la questura. Un monitoraggio più stretto e coadiuvato con l’uso di tecnologie come i dispositivi GPS e droni potrebbero prevenire e soprattutto deterrere futuri scarichi illegali. Inoltre, è essenziale affrontare il problema dei roghi di rifiuti con misure preventive e di sicurezza.
In conclusione, la situazione delle ecoballe a Cerignola richiede un intervento immediato e coordinato da parte delle autorità. La persistenza di questi problemi non solo minaccia l’ambiente ma mette anche a rischio l’economia locale e la salute pubblica. È ora di agire e porre fine a questa sfida persistente, soprattutto dopo l’ultimo scarico avvenuto ieri, tutte le problematiche descritte in precedenza diventano ancora una volta, purtroppo attuali e ci si chiede quando finirà, l’agro di Cerignola di essere la discarica della Campania e del Lazio.
Giuseppe Bellapianta
Ciavetruttichigghionn
Come fa un tir a raggiungere indisturbato la campagna scaricare ed altrettanto indisturbato allontanarsene senza essere visto da nessuno ? Boh strano, io ogni tanto che tento di rubare due pesche o albicocche così passando con la macchina vengo beccato inesorabilmente. Per forruna senza conseguenze anzi
Avevamo la soluzione a portata di mano e non ci abbiamo pensato. Effettivamente le società che trasportano illecitamente i rifiuti che problema potrebbero mai avere a segnalare gli spostamenti dei loro camion? Menomale che chi ci amministra ci ha pensato
L’ex assessore all’ambiente forse non lo sa ma lui stesso ha avuto a disposizione in Comune, durante il suo mandato, un drone acquistato con dei fondi destinati proprio al monitoraggio di discariche abusive (e non solo). Visto che oggi parla di droni, perché non lo ha usato?
Spesi soldi per l’acquisto del drone (durante l’amministrazione commissariale) con termo camera (quindi, utilizzabile anche di sera), spesi soldi per la formazione di un dipendente per il pilotaggio, spesi soldi di assicurazione…afuss vulot mezza volt?
Ecco, una cosa buona che Cirulli, da giornalista, potrebbe fare: capire che fine abbia fatto il drone acquistato dai Commissari per i monitoraggi ambientali. Era fra i mezzi nella disponibilità della polizia municipale da assicurare. Ora, è il caso di dire, è sparito dai “radar”
Che barzllett
Liscio o stot al comune e non ho fatt satta sat nu cazz mo che magicamente ha l’associazione per l’ambiente ha risolto il problema
Ot calascion