Dalla visita del boss sul cantiere alle gaffes (altrui) sulla Mafia fino ai ribassi minimi: ecco chi è SAV
SAV, sempre SAV, fortissimamente SAV. La società edile più contestata del momento non è una nuova conoscenza a Cerignola, perché ha operato, non senza polemiche, anche negli anni passati. Con un fatturato al 2021 di 745 mila euro, la ditta è riferibile a Luigi Caterino, già proprietario dell’Audace Cerignola, astro nascente dell’imprenditoria locale da qualche anno a questo parte.
Nonostante la giovane età, Caterino è considerato molto addentro ai meccanismi amministrativi. La sua SAV è ritornata più volte nelle cronache cittadine, talvolta per opere controverse, altre per opere costosissime, altre volte ancora è stata citata più o meno a sproposito nel dibattito sulla mafia. È su Palazzo Carmelo che il picco di “notorietà” è stato il più alto di sempre. E anche in via Urbe – case popolari- sul cartello lavori campeggiano quelle tre lettere che stanno facendo discutere, non poco, la politica e l’imprenditoria locale. Ma chi è e cosa ha fatto SAV?
“Una serie di anomalie sull’aggiudicazione” per la Scuola Marconi
Tutto ha inizio quando l’Amministrazione Metta incassa 2.2 milioni di euro per l’adeguamento sismico della scuola Marconi e quando il Comune mette a bando l’opera la Regione individua “una serie di anomalie sull’aggiudicazione”. Ma non solo. Il cantiere serve ad adeguare la struttura al rischio sismico, seguendo determinati parametri (riassunti nell’indicatore 1). Quando da Palazzo di città viene emanato il bando, quell’indicatore scende inopinatamente a 0.83. Quando i lavori vengono progettati dalla ditta vincitrice, Sav, appunto, quel valore sul rischio sismico scende a 0.63. Quindi, da 1 (come scritto dalla Regione), gli standard sul rischio sismico si abbassano quasi alla metà. Proprio per questo, la Regione decide di decurtare il finanziamento del 25%.
Il boss sul cantiere
A ottobre dell’anno scorso, in occasione del suo primo report alla città, il sindaco Francesco Bonito informò di aver ricevuto una fotografia che ritraeva uno dei boss di Cerignola presente su un cantiere comunale, i cui lavori erano stati appaltati a SAV. Oltre ad aver convocato l’azienda, diffidandola dall’accogliere “questo signorotto”, Bonito spiegò alla stampa: “E’ stato avvistato e fotografato un signore, che è il braccio destro di un noto narcotrafficante locale, ho diffidato la ditta ad accogliere questo signorotto e questo cantiere oggi è sotto il controllo della polizia e dei carabinieri”. Quale ruolo abbia avuto la SAV non è dato sapere. Che ci faceva “il signorotto” proprio lì e non altrove? La ditta ha denunciato? Ci sono stati tentativi corruttivi? La vicenda è rimasta sospesa. “Ho diffidato la ditta ad accogliere”: in che senso? La ditta è vittima, complice, amica, vicina, lontana da certi ambienti?
Consulenti PD
È importante conoscere ogni dettaglio sulla “visita” del boss al cantiere SAV, per capire al meglio il ruolo dell’Amministrazione, della ditta stessa, e dello stesso boss. Anche perché alcuni consulenti della SAV sono esponenti di primo piano del PD di Daniele Dalessandro e Nicola Giordano. Ci sono state denunce? Cosa voleva il boss su quel cantiere? Sarebbe stato utile chiarire tutti i dettagli di una vicenda apparsa sin dalle prime battute inquietante, per tanti aspetti. C’è ancora tempo per farlo.
Il lapsus (?) sulla Mafia
È ormai diventato un must il video del primo cittadino Francesco Bonito che, a San Ferdinando di Puglia, parlò dei lavori di Palazzo Carmelo. In quell’occasione raccontò che alla gara si era presentata una ditta di Pesaro e una ditta legata alla malavita. Solo che, come hanno fatto notare in più riprese le opposizioni, l’altra ditta era proprio SAV, quindi- è stato il sillogismo- indirettamente accusata di essere vicina alla malavita. Un semplice errore, forse, mai del tutto chiarito nonostante le sollecitazioni.
Lo spettacolo Palazzo Carmelo
Alla prima gara si presenta la ditta Desideri, SAV arriva seconda ma – attraverso tecnicismi- si ritrova sul cantiere anche al momento del primo crollo, avvenuto in sordina a novembre scorso (di cui solo L’edicola del Sud e Marchiodoc.it avevano dato notizia ad inizio anno). Mentre formalmente la ditta Desideri gestisce l’appalto, la SAV si aggiudica la messa in sicurezza del Palazzo storico dopo il secondo crollo per un valore di 450mila euro, su cui la maggioranza si era perfino spaccata (erano comparse alcune voci controverse sulle fatture, tipo sanitari, piatti doccia, water, oggettivamente non coerenti con l’intervento: quelle voci non furono calcolate ma fecero infuriare la politica). Poi – e siamo ai giorni nostri- SAV vince ancora: 2.5 milioni di euro –ancora una volta- per Palazzo Carmelo: unico partecipante e ribasso irrisorio, esattamente la pratica contestata dagli attuali amministratori quando invece vestivano i panni degli oppositori.
Michele Cirulli
Azz
Agitazione a palazzo di città……
Vabbè dai è che sarà mai? Un boss? A Cerignola? Ma noo. Impossibile
Al di là di tutto le domande sono poste con garbo e con cognizione sarebbe utile che qualcuno con altrettanto garbo e cognizione desse spiegazioni
Qualcosa mi dice che non avranno faccia di rispondere
è perchè che avrebbero fatto
Anch’io penso così
Boss? Andò’ stann chiu’ ?
Narcotrafficanti, boss ,società riconducibili, non è cambiato lo scenario anche col PD…e lui guarda e non fa nulla
Caterino e un affiliato e coi soldi dei narcos Cerignolani si sente potente
Finirà questo film anche per te