Ditommaso avverte Prefetto e Procura: “A Cerignola atto illegittimo e dichiarazioni false dei consiglieri”
Sabina Ditommaso va all’attacco e invia una missiva al sindaco, ai consiglieri comunali, ma non solo. Avverte, al contempo, la Prefettura di Foggia e la Procura della Repubblica perché la mozione di sfiducia presentata nei suoi riguardi sarebbe “illegittima” e “infondata”. Quattordici consiglieri comunali di maggioranza, infatti, hanno sottoscritto un documento di sfiducia – non prima di averla invitata alle dimissioni- per palesare insofferenza per la sua figura.
Più che altro, la richiesta di sfiducia avviene all’interno di un complessivo quadro di rimpasto di deleghe che ha interessato l’esecutivo e che ha visto un riequilibrio delle forze con il Patrimonio e l’Urbanistica affidate ai civici e il Personale e l’Edilizia Privata affidati al Partito Democratico. La presidenza, secondo gli accordi emersi nelle riunioni di questi lunghi mesi, dovrebbe andare a Gino Giurato. Il meccanismo spartitorio, però, s’è inceppato appunto sulla Presidenza del Consiglio che non segue propriamente l’iter delle deleghe assessorili e non è soggetta esclusivamente a criteri di fiducia, di cui si starebbe abusando.
È questo quanto Sabina Ditommaso scrive in una missiva inviata ai consiglieri comunali e al sindaco, ma anche al Prefetto e al Procuratore della Repubblica.
Il presidente del Consiglio – è il ragionamento derivante dai regolamenti e dal TUEL- è figura di garanzia che può essere sollevata in casi di grave inadempienze che riguardano la funzionalità del consiglio comunale, l’attuata disparità tra consiglieri, le mancate convocazioni, atteggiamenti discriminatori verso i gruppi politici, non già “pettegolezzi” o “orari” o “dichiarazioni”, come i 14 consiglieri avrebbero denunciato a giugno scorso.
“La figura del Presidente del consiglio è posta a garanzia del corretto funzionamento di detto organo e della corretta dialettica tra maggioranza e minoranza, per cui la revoca non può causata che dal cattivo esercizio della funziona, in quanto ne sia viziata la neutralità e deve motivata, perciò, con esclusivo riferimento a tale parametro e non ad un rapporto di fiducia”, scrive la Ditommaso. Citando sentenze del TAR, la presidente fa notare che il suo ruolo “non può restare soggetto al mutevole atteggiamento della maggioranza e la revoca non può essere attivata per motivazioni politiche ma solo istituzionali”, fattispecie che gli stessi 14 consiglieri non ravvisano nel loro documento di sfiducia, se non in maniera generica e contravvenendo all’obbligo di motivazione chiara, non contraddittoria e puntuale che deve caratterizzare ogni atto della Pubblica Amministrazione.
Adesso la palla passa al segretario generale Paola Alessandra Ferrucci, che entro il 30 novembre – data di discussione e votazione della mozione di sfiducia- dovrà esprimersi formalmente sulle contestazioni dei consiglieri e di Ditommaso. Il suo parere non sarà vincolante, ma di sicuro, in caso di ricorso al TAR e alla Corte dei Conti, che ormai sembra palese, avrà un peso specifico indiscutibile.
Michele Cirulli
Ma come ,una persona così simpatica! a modo,elegante ,educata,
Soprattutto bellissima!! Hahahhahh
Ci sono una marea di problemi e voi volete rimuovere qualcuno che è soggetto di garanzia. Che garanzia dovrebbero offrire sti pagliacci dopo tutto questo? Fate i bagagli, io voglio andare alle urne il prima possibile
Prepara la scheda elettorale. Visto che hai tutta questa fretta hai già il candidato da votare?
Fonzie sarebbe meglio
Vai Sabina fatti valere non ti allineare a questo meccanismo sacrilego del Pd di Cerignola
Metti le carte in tavola e fai cadere quelle teste di minchia di Dalessandro e Giordano che stanno continuando a creare isolamento politico intorno al partito
Hanno voluto togliere Elena Gentile per rinnovare invece seguono lo stesso modo di operare con l’avrà a te che sono degli sciacalli affamato di gloria
E che ci azzecca la procura? (Cit. Antonio Dipietro)