Una giunta di Re Mida al contrario: un tocco, un disastro (magari solo il calendario)
Bello o brutto, opportuno o inopportuno sono concetti che attengono alla sfera personale.
Una giunta che mette un’intera città alla berlina in diretta nazionale è un dato oggettivo.
Si è parlato molto del calendario delle miss che ha occupato le pagine delle cronache italiane. Non bastano gli assalti della criminalità, i furti d’auto, l’allegra gestione dei rifiuti, ma anche l’ultimo aspetto rimasto integro almeno agli occhi dei media nazionali– quello della credibilità dell’istituzione locale- è finito nel tritacarne. Tutta colpa di un calendario bruttino e che ha spaccato l’opinione pubblica. La Rai, arrivata in loco per captare umori e rumors, ha parlato di un vescovo mons. Fabio Ciollaro adirato a causa di quegli scatti in shorts all’interno del luogo di culto della Terra Vecchia e lo stesso parroco, don Giuseppe Gaeta, da noi intervistato, ha preso le distanze dai dodici mesi che l’Amministrazione, per il tramite dell’assessore Bruno, ha inteso interpretare come “bello”.
Certo, se si fa una battaglia politica sulla parità di genere e poi si utilizzano i soliti cliché – ha detto Franca Dente dell’Associazione Impegno Donna- qualcosa non funziona; così come diventa perfino imbarazzante il silenzio della giunta che non è in grado nemmeno di esprimere un’opinione pur di rimanere imbullonata alla propria poltrona, considerato che l’unico parametro rimasto agli assessori è l’obbedienza cieca, come mai era successo prima nella storia della politica cittadina. Non è un caso che perfino gli stretti parenti di qualche assessore abbiano preso le distanze sui social dall’operato dei propri congiunti: questo dettaglio la dice lunga sull’inadeguatezza di una classe politica che appare senza spessore.
Qualche punto fermo, e oggettivo, in questa storia però esiste. Non è vero, come si affretta a dire l’Amministrazione, che tutto rientra nella sfera del gusto personale. All’Ansa il fotografo del calendario ha detto di essere stato incaricato dal Comune; il Comune invece ha ribadito che tutto è frutto dell’iniziativa privata. Già questo tilt fa capire quanto pasticciata sia stata la posizione dell’Ente pubblico che, oltretutto, senza alcun garbo, ha “scaricato” con poca eleganza il professionista in questione. Anche sulla questione contributi l’Ente pubblico non brilla per linearità, atteso che prima era stata diffusa dall’Amministrazione la cifra di 5000 euro, poi di 1600 euro.
E che non ci sia la massima chiarezza lo si apprende anche dall’etichetta di abusivo che l’organizzazione di Miss Italia ha dato a quel calendario, avendo la società l’esclusiva sulle partecipanti. Al di là dell’aspetto legale – una diffida in certe circostanze rappresenta poco o niente- è l’improvvisazione ad emergere, anche perché proprio la Bruno e il sindaco, negli auguri stampati sulla seconda pagina del calendario delle polemiche, hanno voluto legare “Miss Italia” a quella produzione cartacea in Terra Vecchia.
Nel dibattito tra favorevoli e contrari l’opinione è divisa in due tronconi: c’è chi reputa quel calendario un affronto alla parità di genere e chi “non ci trova nulla di male”. Nessuno, o pochissimi, lo hanno però trovato bello (a parte Rossella Bruno, ma temiamo non potesse dire altro). D’altronde le foto sfocate, talvolta controluce, i soggetti in primo piano con gli occhi chiusi e in alcuni casi irriconoscibili dai ritocchini parlano da sé. E anche questo è un altro dato da tenere a mente e che ci dice quanta disconnessione vi sia tra la cittadinanza e la politica: un aspetto atavico, per carità, ma che qui si carica anche di arroganza e supponenza.
Cosa dice, quindi, l’assessore alle pari opportunità Mimmo Dagnelli rispetto alle dichiarazioni di Franca Dente di Impegno Donna, che si occupa di violenza di genere (potrebbe farsi dare in prestito le parole da chi, a lui vicinissimo, ha trovato vergognosa questa vicenda e lo ha detto pubblicamente); cosa dice l’assessore ai servizi sociali Maria Dibisceglia, che sulla donna organizza convegni su convegni- e spende soldi pubblici su soldi pubblici- ricordandoci che bisogna estirpare gli stereotipi ma solo quando gli stereotipi provengono dagli altri? Cosa dice l’assessore Sergio Cialdella, che si occupa di marketing territoriale e della promozione del territorio, della bella pubblicità a cui stiamo assistendo? cosa dice del presunto abusivismo Teresa Cicolella che ha la delega alla legalità e trasparenza? cosa dice l’assessore Michele Lasalvia dell’iniziativa che il suo predecessore avrebbe portato avanti, a quanto dice, quando lo stesso Lasalvia era già in carica? Difficile ottenere risposte. Soprattutto quando il rischio di perdere il potere, dopo la richiesta di azzeramento politico e la crisi in maggioranza, sta diventando concreto.
Inevitabile, quindi, essendo questo l’atteggiamento generale della giunta e dell’Amministrazione, che Cerignola sia condannata al patibolo in diretta tv.
Michele Cirulli
In effetti era una polemica evitabile dicendo semplicemente la verità e invece come al solito si preferisce complicarsi la vita
Che verità dovrebbero ammettere ??
Che fanno le cose senza pensarci ?
Solo per dire che fanno cose e muovono aria ?
Si chiudono nel silenzio e basta
Ma vi ricordate quando facevano opposizione a Metta ?? Quando ci fu quel feroce ricambio dell’assessore alla cultura , vi ricordate come tuonavano ? Dicevano che tutta la giunta non si esprimeva per coprire i colpi di testa di Metta , parlavano di servilismo e mancanza di volontà nel migliorare Cerignola .
E adesso loro stanno facendo UGUALE UGUALE
Ma si è, poi, capito chi sono gli organizzatori della manifestazione?
La APS turistico culturale ufficio moda Italia (che ha ricevuto i soldi del patrocinio), la Carmen Martorana eventi srl o la Miren srlsu?
L’organizzatrice che era sul posto cosa dice della vicenda?
Lo iettatore oggi ha la febbre e non riesce ancora a mettere i pollici versi ai commenti … si è già scusato coi padroni
Appena lo hai scritto gli hanno dato venti euro ed è venuto a mettere i pollici!!! Ahahahha che sfigato