Bonito sfida i consiglieri e perde: non si dimette più e attacca i cittadini

Se non venite mi dimetto: i consiglieri disertano, ma Bonito resta incollato alla poltrona. È l’ultima trovata del sindaco che ha incassato l’adesione di appena 6 consiglieri su sedici al confronto con la città avvenuto venerdì scorso. Alla spicciolata i consiglieri hanno comunicato, per ragioni diverse ma pressoché politiche, di non voler partecipare alla presentazione del libro bianco che il primo cittadino aveva voluto interpretare come un atto di Fiducia nel suo operato.

La fiducia è irrimediabilmente mancata: oltre agli assessori, che alla città costano 406mila euro annui, una manciata di uomini di maggioranza. E non è la prima volta che Bonito annuncia dimissioni fantasma: è successo quando, insultando i suoi consiglieri, li aveva convocati per discutere del suo abbandono ufficiale.

Unico motivo di ripensamento: un documento pubblico in cui i consiglieri avrebbero dovuto rimangiarsi le richieste di rimpasto. Circostanza mai avvenuta e che non ha portato, però, come preannunciato, alle dimissioni del primo cittadino.

Cerignola è ancora in attesa, da settembre 2023, che Bonito arrivi sul palco della Villa Comunale per un comizio di risposta a Pezzano e Vitullo, come annunciò ai tempi sui social network: sarò in piazza per un pubblico comizio alla prima occasione utile. Mai avvenuta in 9 mesi. L’ultima trovata è quella di rivolgersi alla “Cerignola che conta”: un’affermazione gravissima che apre uno squarcio nella Città, infastidita da quella che è ritenuta una vera e propria discriminazione.