La mafia cerignolana reinveste in market, negozi, sale ricevimento. E poi quei rifiuti dalla Campania…
“L’area della Capitanata, specie nel Basso Tavoliere, grazie alla vicinanza della Campania,rappresenta per la vastità delle distese agricole uno snodo centrale per gli interessi criminali dei principali gruppi mafiosi foggiani, anche congiuntamente ad altri sodalizi extraregionali, operanti nel settore del traffico illecito dei rifiuti che ha assunto, in questo territorio, dimensioni critiche”.
È questo un passaggio fondamentale della relazione semestrale della Dia, che diffonde il solito report che analizza il fenomeno mafioso in tutta Italia e in tutte le sue articolazioni. Parte dell’analisi è concentrata anche su Cerignola e sulla pervasività della mafia locale.
Per la prima volta si mette in luce il traffico illecito dei rifiuti e si ritorna sulle mire espansionistiche dei gruppi criminali.
A Cerignola la malavita si concentra sul business delle “estorsioni, delle rapine e degli stupefacenti”. Sono questi i capisaldi che reggono la potente macchina della criminalità organizzata cerignolana che oltretutto “dispone di un’elevata capacità finanziaria tale da riuscire a diversificare le operazioni di riciclaggio in varie attività economiche”, si legge nella relazione.
Le attività di riferimento sono la “gestione di sale ricevimento, alberghi, distributori di carburante, supermercati, autoparchi, aziende del settoreagro-alimentare”.
I principali settori di interesse criminale sono: la gestione su larga scala del traffico di stupefacenti; i furti di mezzi anche speciali e di autovetture funzionali alla ricettazione-riciclaggio; il traffico di armi, di idrocarburi e di generi alcolici sofisticati.
“Gli assalti armati ai portavalori e le rapine agli autotrasportatori, perpetrati anche fuori regione, nonché i furti ai caveau, hanno dimostrato in concreto la peculiare attitudine del sodalizio nella gestione, sia in fase organizzativa che in quella esecutiva, di eventi criminosi eclatanti e allarmanti per modalità e spregiudicatezza”.
mancano le indagini, investigazioni, rilievi ecc.
4 gatti sono, in un paesello che fanno quello che vogliono se nessuno fa i veri controlli.
Io quando leggo questi articoli mi chiedo come mai le persone interessate in questi traffici in questi investimenti non vengano subito intercettate dalle forze dell’ordine .
Considerando che qui sappiamo tutti da dove è come provengono i soldoni mi chiedo come mai la “Giustizia “ arrivi sempre in ritardo o mai a queste persone
La mafia sta distruggendo tutto partendo dal settore primario, cioè quello agricolo, comprano terreni a qualsiasi prezzo, impongono i prezzi dei prodotti agricoli e usufruiscono anche degli aiuti di stato ed europei. Allora io mi chiedo:”come fa un vero agricoltore a competere con queste realtà e a crescere ed investire?”
Semplicemente, lo Stato si prepara ad avere come interlocutori quelli della mafia, debitamente ripuliti. Lo Stato è fatto di uomini, che non vogliono rischiare e non do rado sono della stessa pasta.
E comunque visto che la DIA ormai è a conoscenza dovrebbe intervenire…e subito…dovrebbe confiscate tutti i beni di queste persone e delle persone a loro vicine che nn riescono a giustificare la provenienza dek beni jn loro possesso
Seeee, quand n ve truann…