Domani sit-in di protesta al Comune. I sindaci: “”Serve l’esercito””
Cassonetti incendiati, roghi di rifiuti, raccolta al palo e totale caos nelle città di Cerignola ed Orta Nova. Il tracollo di SIA srl, la società che si occupa della raccolta dei rifiuti nei comuni del Consorzio Fg4, sta creando gravissimi disagi per la salute pubblica e per il decoro urbano, con cumuli di immondizia ormai ammassati ad ogni angolo delle città .
I sindaci delle comunità interessate hanno chiesto l’intervento dell’esercito per cercare di tamponare un’emergenza che sembra essersi cronicizzata. Nel frattempo domani i cittadini, le associazioni ambientaliste e i partiti politici saranno sotto Palazzo di Città , a Cerignola, per esprimere disappunto con un sit in di protesta che inizierà alle 19:00.
“”Si moltiplicano gli incendi dei rifiuti ammassati, sprigionando dannose emissioni di diossina nelle vie urbane. E, dopo le recenti e copiose piogge che hanno lasciato il percolato sull’asfalto, le temperature in preoccupante ascesa porteranno ad un peggioramento della situazione igienico-sanitaria nelle 9 comunità . I tempi per la definizione del futuro della raccolta aziendale – spiega il sindaco di Trinitapoli, Francesco di Feo – appaiono troppo dilatati per non pensare a soluzioni tampone, come la rimozione immediata dei rifiuti dalle strade con uomini e mezzi dell’Esercito italiano. L’emergenza sanitaria, che ne scaturirebbe in caso di mancato intervento, andrebbe ben oltre i confini delimitati dai 9 Comuni direttamente interessati. Sarebbe un’emergenza regionale che non troverebbe facilmente valvola di sfogo nà© per la gestione dei rifiuti, nà© per i problemi sanitari connessi e conseguenti””.
All’appello, indirizzato ai Prefetti di Foggia e BAT e al ministro dell’interno Matteo Salvini, fa eco il primo cittadino di Cerignola, una delle città più colpite dal degrado: “”E’ necessario liberare i nostri comuni dai cumuli di rifiuti. La situazione raggiunge livelli di drammaticità anche negli altri comuni. Sarebbe utile l’intervento del genio militare con l’intervento di attrezzature, mezzi e personale””, commenta Franco Metta.
Per ripulire le strade dalle montagne di rifiuti servirebbero infatti pale meccaniche e non più semplici compattatori, che non sarebbero in grado – da soli – di asportare la mole di rifiuti per strada. Nella notte, poi, si registrano continui roghi e incendi diffusi in tutte le zone della città . Ad Orta Nova scenderanno in piazza i volontari della Misericordia per ripulire piazza Sant’Antonio con l’iniziativa “”Io non mi rifiuto””.
Il circolo cerignolano di CittadinanzAttiva ha avviato una petizione online chiedendo interventi immediati: “”Non vogliamo più vivere in una città piena di rifiuti in strada! I cittadini dicono basta ad una discarica a cielo aperto, con il rischio che i cassonetti possano essere incendiati con rilascio di diossina. La crisi della SIA ci sta trascinando in un sempre più grave e pericoloso degrado ambientale. Pertanto chiediamo a S.E. il Prefetto di Foggia, Dott. Massimo Mariani un atto decisivo, per evitare ancor più gravi problemi igienico-sanitari, con urgente intervento dell’esercito””.
Della situazione di SIA, Marcello Gemmato (Fratelli d’Italia) ne ha fatto una interrogazione parlamentare e al momento il Consorzio di igiene ambientale Fg4 ha chiesto supporto all’Ase di Manfredonia e all’Amiu di Foggia per supportare il personale SIA nella pulizia delle città .
L’appello del sindaco di Feo, che esprime solidarietà ai colleghi sindaci ed a tutte le cittadinanze colpite dal fenomeno, va inoltre ai Ministri dell’Interno e della Salute, ma anche al “”sindaco di Puglia””, Michele Emiliano: “”Siamo certi ora non abbandonerà i sindaci di 9 Comuni al proprio destino. Lasciare così Cerignola ed Orta Nova, in primis, significherebbe abbandonare tutto il comprensorio: 150mila abitanti pugliesi””. Il tracollo della SIA sta producendo effetti devastanti: sepolto dai rifiuti anche l’ospedale Tatarella, completamente sommerso nella parte posteriori da immondizia non raccolta. Anche la Asl ha chiesto l’intervento del Prefetto.
Michele Cirulli