martedì, Novembre 26, 2024
Cronaca

La seconda vita di Moussa: dalle torture in Libia all’impegno con la Caritas contro il caporalato | VIDEO


Nei giorni scorsi la Caritas ha rilanciato sui social un messaggio di aiuto: servono beni di prima necessità, coperte, acqua per le centinaia di lavoratori stagionali extracomunitari che, da un mese e per le prossime settimane, affollano le campagne di Cerignola per prestare servizio, quasi sempre a condizioni disumane, nelle campagne ofantine.

Cerignola è terra di caporalato: “Si parla sempre di emergenza, ma ormai è un dato strutturale che non si vuole affrontare. Non c’è pianificazione: ogni anno ad agosto ci si accorge che c’è questo problema e noi ci ritroviamo sempre da soli a gestire questa situazione”, dice il delegato regionale della Caritas, Don Pasquale Cotugno. A Cerignola, ad esempio, sono già 150 i lavoratori stagionali che dalle 11:30 presenziano davanti la Caritas per ottenere cibo e ristoro.

“Quello che ci chiedono però è legato soprattutto a condizioni di vita accettabili, a sistemazioni civili, ma i nostri appelli cadono nel vuoto”, riferisce il sacerdote. Con lui, insieme a tanti altri volontari, anche Moussa Kamara, 25enne originario della Guinea, che a sedici anni ha lasciato la sua terra in cerca di fortuna e dopo varie peripezie – e il carcere il Libia da cui è scappato- si è trasferito stabilmente a Cerignola, dove svolge la mansione di mediatore culturale.

“Bisogna far incontrare le culture, e capirle. Solo un esempio: da noi guardare negli occhi una persona è una mancanza di rispetto; in Italia invece è il contrario, se non la guardi negli occhi è percepita come maleducazione. Per questo aiuto chi arriva, come me, a capire le culture”, ci racconta Moussa. Guarda il video.

Michele Cirulli


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Scapolo
2 mesi fa

Non lo dite al Presidente del Consiglio altrimenti lo rispedisce nel continente

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