Rifiuti sotterrati a Cerignola: “Poca sensibilità, ecoballe anche dal Lazio”
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Sabato ventitré luglio 2022. Tra Cerignola e Stornarella ignoti danno alle fiamme un carico di circa 200 tonnellate di rifiuti. A stretto giro arrivano le forze dell’ordine, ma soprattutto arrivano i vigili del fuoco che impiegheranno oltre 8 ore per spegnere il rogo. La mattina seguente, ignoti, esattamente nello stesso punto, ci portano altri rifiuti e cancellano le ultime tracce appiccando un altro incendio carico di diossina. È questa, da anni, la normalità nei campi di Cerignola, Stornara, Stornarella, Ordona, Orta Nova: un fazzoletto di terra ricolmo di scarti industriali, di plastiche, di rifiuti solidi urbani provenienti non solo dalla Campania, come ormai appurato, ma anche dal Lazio. Perché non tutto, nei due roghi ravvicinati del 23 luglio 2022, è andato perso.
“Molti di quei rifiuti provenivano dal Lazio- dice a Marchiodoc.it Mario Liscio, ex assessore comunale- infatti repertai personalmente la presenza di cartelli stradali della provincia di Roma e scarichi dove c’erano contratti di affitto, biglietti di auguri, inviti per una prima comunione con nomi, cognomi e indirizzi che riportavano l’origine dei rifiuti proprio nella regione Lazio. La filiera è quella: oltre ai rifiuti “romani”, vi erano anche rifiuti della Campania, precisamente di Caserta”.
Tre anni fa Liscio provò a portare sul tavolo della Prefettura la questione ambientale cerignolana: “Ho sollecitato Prefettura e Questura a intervenire sulle guardianie abusive perché nella gran parte dei casi – non possiamo dire sempre ma spesso- c’è una sorta di controllo del territorio a favorire gli sversamenti. Difficile pensare che non ci sia stato coinvolgimento e complicità da parte di guardiani abusivi, un dato, questo, che non viene mai evidenziato. Purtroppo siamo pieni di guardiani abusivi che operano senza averne titolo e senza autorizzazione di Prefettura e Questura. Non ho notato troppa sensibilità al problema, le Amministrazioni – dice Liscio- avrebbero potuto fare tutto in maniera sincrona e adoperarsi per una diversa metodologia di intervento”.
La soluzione potrebbe essere però dietro l’angolo, eppure si nicchia: “Serve installare dei GPS sui tir che si occupano di trasporto dei rifiuti, attraverso cui segnare la fermata, il punto, la provenienza, velocità, gli orari: basterebbe questo- dice l’ex assessore- per sopperire ai formulari taroccati. Una cosa suggerita negli incontri e che potrebbe già essere attuata immediatamente”.
Michele Cirulli
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