Scomparsa Fiscarelli, la madre: “In 4 mesi dalla legge non ho saputo niente”
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“Non so nulla”. Tre semplici parole, dal 5 ottobre alle 22:30, quando Gennaro Fiscarelli per l’ultima volta ha salutato sua madre, Giuseppina Dibiase, è uscito con gli amici e non ha fatto più ritorno a casa. Dagli ultimi racconti, e dai relativi avvistamenti, si è scoperto che il 32enne cerignolano avrebbe detto ai suoi compagni di dover rientrare intorno alle 3:00 del mattino, ma evidentemente non è stato così perché all’alba la sua auto è stata ritrovata completamente bruciata in contrada Scarafone e di lui si è persa ogni traccia.
A pochi metri dal rogo gli inquirenti hanno rinvenuto il cellulare, che contiene le ultime speranze di trovare qualche elemento utile a ricostruire gli ultimi attimi di vita di Gennaro. Perché sua madre Giuseppina, su questo, si dice certa: “Mio figlio non c’è più, questo è sicuro, ora voglio soltanto che mi facciano trovare il corpo anche attraverso segnalazioni anonime”.
“Dal 9 dicembre il telefono di Gennaro è stato consegnato ai RIS di Roma per analisi approfondite, ma dopo due mesi non so se e cosa sia stato scoperto. Non mi aspetto che i carabinieri mi rivelino l’esito delle indagini, per carità, ma almeno che mi diano qualche informazione generica sull’attività svolta”, sottolinea Giuseppina Dibiase.
“In quattro mesi – prosegue la donna- dalla legge non ho saputo nulla, ora c’è un punto interrogativo sul telefono, ma anche in questo caso nessuno parla. Solo qualche amico di mio figlio ultimamente è venuto a trovarmi, ma ovviamente non sanno nulla perché quella sera non erano con lui. Nessuno si spiega cosa sia potuto succedere, ma soprattutto il motivo di un gesto così brutto”.
“La casa è vuota, Gennaro mi manca ogni giorno. Spero che almeno mi facciano ritrovare il corpo”, conclude Giuseppina Dibiase.