Slot machine, a Cerignola spesi 17 milioni di euro in un anno
Circa 17 milioni in monetine fagocitati dalle slot machine nel solo 2016 a Cerignola, con una spesa complessiva pro-capite di 298 euro. Sono questi i dati relativi alla ludopatia e al gioco d’azzardo nel comune ofantino diffusi dal sociologo Marcello Colopi, che è anche referente dello sportello dell’immigrato.
Nella città , con 58.517 abitanti e con un reddito pro-capite pari a 11.436€, le slot hanno giocato per un valore totale di incassi pari a 17,45mln€: nei bar, nei circoli, nelle salette, sono 253 gli apparecchi presenti a Cerignola, circa 4.3 per ogni 1000 abitanti.
Nonostante l’impressionante mole di denaro speso alla ricerca della fortuna, Cerignola rimane ancora in un range sotto il livello di allerta (a Manfredonia la spesa pro capite supera i 500 euro), anche se il trend negli anni è in continua crescita. Basti pensare, infatti, che il numero degli apparecchi denominati AWP è cresciuto del 0.4%, mentre gli apparecchi di tipo VLT hanno registrato un’impennata del +40%. Di conseguenza, analizzando la banca dati del gioco virtuale d’azzardo, si apprende che le giocate complessive, a Cerignola, nell’arco di un solo anno, sono aumentate del 10,1%. Rispetto al 2015, la febbre da slot machine ha portato ad un innalzamento della spesa pro capite di circa 20 euro.
Infatti due anni fa la somma di spesa per le giocate si è attestata a 271,5€ contro i 2298 euro dell’anno successivo. “”Nella città di Cerignola nel 2016 sono stati giocati alle slot 17 milioni e rotti di euro. Ci pensate, 17 milioni di euro, risparmi di famiglie, finiti in fumo. Il dato riguarda solo le slot. Per la precisione a Cerignola sono state censite n 253 slot pari a 4,5 slot ogni 1000 abitanti. Questo è il dato, le riflessioni vengono di conseguenza. C’è da considerare che sono esclusi videopoker, gratta e vinci, schedine online e tanti altri apparecchi che creano ulteriori spese a carico dei cittadini, e questo è un dato che deve far riflettere””, dice Marcello Colopi. Dalla fine del 2015 si trova ancora nei cassetti del comune una proposta a firma Partito Democratico sulla ludopatia e sui limiti da imporre al gioco d’azzardo. “”Da dicembre 2015 giace una nostra richiesta di deliberazione per applicare la ‘Tariffa disincentivante’, vale a dire un taglio del 20% della Tari a bar e locali che non installano slot machine e la creazione del marchio comunale ‘Locale No slot’.
Punti di inizio – ricorda il capogruppo democratico Daniele Dalessandro- per una battaglia complessa, quantomeno per un confronto ampio. La nostra proposta giace lì, in qualche cassetto del Comune. Quando Giunta e Maggioranza vorranno saremo pronti ad una seria discussione sul fenomeno. Nel frattempo contiamo le vittime””. A preoccupare è il dato di Orta Nova, dove nel 2016 sono stati giocati 9.35 milioni di euro per una spesa pro capite di 525 euro, in una comunità dove il reddito pro capite è di poco superiore agli 11mila euro. In tutta la Puglia sono 6547 gli esercizi autorizzati, poco meno di mille in Capitanata.
Michele Cirulli