Rischio infiltrazioni mafiose: Metta ci denuncia, i giudici ci danno ragione
“”Il GIP dispone l’archiviazione per l’infondatezza della notizia di reato””. Così il Gip del Tribunale di Foggia archivia la denuncia per diffamazione presentata dal sindaco Franco Metta nei confronti di Marchiodoc.it. Il sindaco di Cerignola si sentì offeso, oltre che dalla nostra sola presenza, anche da due articoli apparsi su questo sito.
Il primo riguardava il rischio infiltrazioni mafiose nell’amministrazione comunale e il secondo una comunicazione da parte della Prefettura dopo il blitz anti abusivi. Secondo l’avvocato Metta, i due articoli avrebbero rappresentato “”una condotta diffamatoria sofisticata””: per il giudice, invece, le ricostruzioni del primo cittadino sono totalmente infondate, tanto da disporre l’archiviazione della denuncia.
“”A Cerignola alto rischio di infiltrazione criminale””; “”Metta e le infiltrazioni””; “”Il Prefetto bacchetta Metta: in comune la lettera top secret””: questi i pezzi sotto la lente della giustizia che li ha reputati conformi alla legge. Non solo. Secondo il GIP che ha disposto l’archiviazione “”non si evince comunque quel carattere lesivo dell’onore e della reputazione del sindaco, nà© della presenza di una campagna stampa persecutoria, come sostenuto dall’opponente (Metta, ndr) trattandosi di due articoli di giornale su un argomento di indubbio interesse pubblico, senza valenza personale o scandalistica””.
Metta perde contro Marchiodoc.it sul suo terreno, quello legale. Per ben due volte: sia quando il pubblico ministero richiede l’archiviazione per l’infondatezza della sua denuncia, sia quando si oppone e anche il giudice cristallizza la posizione di Marchiodoc.it corretta e quella del sindaco infondata.
A dimostrazione che il nostro lavoro è sempre leale, motivato, documentato e privo di personalismi. Perchà© il Metta di turno, con noi, non avrà sconti o favoritismi. Da anni Metta paventa una nostra ossessione nei suoi confronti probabilmente per delegittimare le nostre inchieste, dalle quali scappa continuamente negando il contraddittorio. Ha portato la teoria della campagna diffamatoria in tribunale e due magistrati hanno derubricato a sciocchezzuola la sua stramba idea, in pochissimo tempo. Parlare di infiltrazioni mafiose nelle amministrazioni si può. Anche a Cerignola.
E continueremo a farlo, perchà© le denunce di Metta, i cui esiti tra l’altro sono grossolanamente infondati, non ci intimoriscono nemmeno un po’, al pari degli insulti di un “”politico”” che si atteggia a padrone ma è solo schiavo di logiche che disapproviamo e che continueremo a denunciare con forza, seppur in solitaria, come abbiamo fatto nel passato e faremo in futuro. Metta ha poco tempo per abituarsi alla democrazia, faccia in fretta o si rassegni a perdere pure in tribunale.
Michele Cirulli