Aperitivo indigesto: veleni nel centrodestra
Potrebbe essere un aperitivo indigesto, quello che il centrodestra ha organizzato nella serata di oggi per discutere del futuro della coalizione e della città con un incontro dal titolo emblematico: “”La nostra idea di centro destra per l’Italia e per Cerignola””.
A riunirsi saranno Mimmo Farina di Fratelli di Italia, Antonio Giannatempo di Direzione Italia, Antonio Grillo di Forza Italia, Zoraide Lasalvia di Alternativa Popolare, Fabrizio Tatarella dell’omonima Fondazione e Marco Trombetta dell’associazione politica Grandangolo, con le conclusione affidate al sindaco di Andria e presidente della provincia BAT Nicola Giorgino. A pesare, però, sono i veleni e i forfait nati intorno al dibattito. Non solo una questione di simboli, ma soprattutto di “”compatibilità “” e scelte non condivise.
A prendere le distanze, nonostante la partecipazione del vicesegretario provinciale, è Forza Italia: “”Penso che bisogna parlare di nomi nuovi e soprattutto dobbiamo fare in modo di recuperare tutti gli elettori che nel 2015 non ci hanno più seguito. Questo è l’impegno di Forza Italia, che è l’unico gruppo del centrodestra ad avere tre consiglieri comunali e deve essere il fulcro di ogni incontro. Una riunione, organizzata non si sa da chi, oggi è prematura. Il primo passo è guardare alle elezioni politiche del 2018, poi penseremo alle amministrative, ma con figure diverse e nuove””, dice il coordinatore cittadino azzurro Mario Di Stefano. Lo scontro Giannatempo-Vitullo, iniziato già nel 2015, continua a tenere banco nel centrodestra. Il ginecologo è ritornato in campo dopo due anni di silenzio raggruppando pezzi e sigle partitiche intorno al suo nome e ad un progetto alternativo a Forza Italia, tra l’altro contestata – e non poco- per l’opposizione morbida a Metta. I consiglieri berlusconiani, dal canto loro, provano a sfondare nella galassia mettiana sfilando pezzi ai civici, come già successo con Antonio Bonavita, passato da La Cicogna a Forza Italia.
“”Sono convinto che si debba andare uniti – aggiunge Di Stefano – ma al momento i tempi sono prematuri. Noto che anche il segretario di Fdi, Gianvito Casarella, non parteciperà all’incontro. Con chi dovremmo parlare noi, se nemmeno ci sono i rappresentanti dei simboli presenti su quel manifesto? Per quanto ci riguarda, Antonio Grillo a quell’aperitivo ci andrà a titolo personale, non ha concordato nulla col direttivo””.
“”Sono convinto che le cose vadano organizzate e concertate assieme – premette il segretario di FdI Gianvito Casarella- ma il nostro partito si trova ben rappresentato da Mimmo Farina, che è pure dirigente nazionale. Personalmente non trovo opportuni i tempi, visto che certe posizioni, a livello locale così come a livello nazionale, non sono ancora chiare””. L’ex alleantino, infatti, punta il dito contro gli ipotetici partner: “”Vorrei capire a livello nazionale se Alternativa Popolare deve essere considerato un partito di destra o di sinistra, e a livello locale bisogna conoscere quale strada voglia intraprendere Forza Italia””.
Ricompattare il centrodestra superando i personalismi. La parola d’ordine venuta fuori dall’aperitivo politico tenutosi giovedì sera presso il Kama Cafè, organizzato da pezzi di partiti della destra locale, è unità .
Un cammino irto di insidie, soprattutto dopo le parole dei vertici di Forza Italia (Mario Di Stefano) che, contrariamente all’altro coordinatore cittadino, Antonio Grillo, ha inteso dare forfait all’evento anche a nome dei tre consiglieri comunali Vitullo, Curiello e Bonavita. Maretta anche in Fratelli di Italia, dopo che il coordinatore locale Gianvito Casarella ha sottolineato le ragioni della sua assenza nonostante il parterre contasse l’intervento del meloniano Mimmo Farina.””Noi abbiamo accolto chi prima era in Forza Italia e oggi è ritornato, forse per ragioni di calcolo, in FdI – ribatte a distanza l’ex assessore provinciale a Casarella- ma questo incontro serve per creare una vision, unità di intenti, non per mettere paletti””. Ad accendere il dibattito le parole di Mario Di Stefano di Forza Italia, che ha invocato rinnovamento e nomi nuovi nel centrodestra del futuro snobbando di fatto la kermesse di giovedì: “”Io non mi candiderò in nessuna competizione. Servono nomi nuovi? Sono disposto a lavorare nel partito, senza alcuna ambizione. A questo punto tutti coloro che hanno già avuto esperienzeamministrative, compresi Vitullo, Curiello, Di Stefano, dovrebbero ritirare le loro candidature e mettere a disposizione la loro esperienza nel partito per dare spazio a nuove leve””, incalza Farina.
Le ferite più profonde, però, si registrano sul fronte degli (ex) azzurri. “”Una diatriba iniziata nel 2015, in occasione delle regionali, di cui paghiamo ancora il conto””, taglia corto il coordinatore cittadino Antonio Grillo: “”Prossimamente – continua- sarà Forza Italia a farsi promotore di un incontro che riunisca intorno ad un tavolo tutte le anime del centrodestra, proseguendo questa attività “”. Le “”due”” Forza Italia e le “”due”” Fratelli di Italia sembrano irrigidirsi sulle loro posizioni. Per questo l’ex sindaco Antonio Giannatempo (Direzione Italia) smorza i bollori di fine estate: “”Oggi siamo al nastro di partenza, nessuno deve sentirsi sul piedistallo. Siamo tutti uguali e poi, a corsa in atto, sul campo, emergeranno leader e gregari, ma ci dovrà essere un lavoro di squadra. Cerignola ha tanti problemi, tra questi una opposizione inefficace che non riesce nella sua funzione di controllo e di stimolo””, ha spiegato il ginecologo. Sulla stessa scia anche Fabrizio Tatarella, dell’omonima Fondazione, che ha invitato la destra in consiglio comunale “”ad uscire dalle ambiguità “” dicendosi non sorpreso dal fatto che “”chi ha ispirato la candidatura fallimentare di Vitullo nel 2015, che ha portato il centrodestra al minimo storico a Cerignola, oggi non sia qui presente a confrontarsi””.
Alla presenza di circa 50 persone, tra vecchie e recenti conoscenze della politica, lo spazio per parlare di idee e rilancio è stato risicato. A farla da padrona, datati e odierni veleni tra le correnti interne. “”Dovremmo occuparci dei problemi della città , della sicurezza dei cittadini piuttosto che dei simboli, dei progettipiuttosto che delle polemiche sui social””, ha concluso Zoraide Lasalvia di Alternativa Popolare. Il centrodestra unito rimane l’obiettivo, ma di cammino da fare ce n’è ancora tanto.