domenica, Dicembre 22, 2024
Politica

Metta delinea la road map: Pd lo boccia, Forza Italia in attesa

Parcheggio sotterraneo in Piazza Bologna, fine lavori del cimitero, lavori sul canale Lagrimaro, ex Stalloni, lavori al depuratore, legge 12, lottizzazioni San Marco e Tamma, ampliamento stadio e palazzetto dello sport, distretto urbano, piano commercio. Questa è la road map che il sindaco di Cerignola Franco Metta ha delineato nel corso dell’ultimo consiglio comunale in concomitanza con la fine del secondo anno di amministrazione.

Un giro di boa travagliato, incastrato tra crisi di maggioranza e patate bollenti quali Sia srl in procinto di diventare una vera e propria bomba sociale.

“”Rigenerazione urbana, chiesa di Santa Barbara, preliminare di via Torino entro giugno. Dobbiamo finire le Fosse Granarie, così come piazza del Cinquecentenario. Queste cose – ha detto Metta- e cento altre le dobbiamo fare senza convergenze parallele, senza appoggi esterni o interni o senza tutte le altre frasi di politica abusata. Io ragiono di provvedimenti””. La prima parte del mandato Metta è terminato non senza polemiche. L’ultimo rendiconto di gestione è passato con 13 voti esaltando le assenze di pezzi di maggioranza in polemica con il primo cittadino, in una settimana che ha evidenziato l’alto tasso di litigiosità  interna ed esterna. Il bilancio di Daniele Dalessandro, capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale, è drastico e risuona come una bocciatura tout court dell’operato di Metta e della sua giunta: “”Siamo di fronte alla peggiore amministrazione della storia. Ad un certo punto Giannatempo ha preferito l’immobilismo, mentre Metta si distingue per iperattivismo di cose fatte male, non solo per incapacità , ma anche per dolo. Cerignola aveva bisogno di una pacificazione politica che non c’è stata, non ha saputo generare una comunità , tanto che adesso si ritrova barricato a Palazzo di Città  ed è invisto alla stragrande maggioranza della popolazione””.

Chi si attesta su un tenore meno duro è il coordinatore di Forza Italia, Mario Distefano, che spiega: “”Come può essere il nostro giudizio se fino ad ora Metta ha raccolto tutto ciò che abbiamo messo in cantiere noi con la passata Amministrazione? Mi riferisco ai lavori al cimitero, all’ex cabina Enel, al piano strade. Anzi, su molte posizioni il sindaco è tornato sui suoi passi, come per il VI Lotto, sostenendo ciò che noi abbiamo sempre voluto””. A chi accusa gli azzurri di essere stampella dell’attuale maggioranza, Distefano risponde: “”Valuteremo adesso cosa questa amministrazione saprà  seminare per il futuro. Gli atti politici, come il bilancio, sono sempre stati votati sfavorevolmente dal nostro gruppo. Altro che stampella. Diverso è se ci si chiede di votare ciò che avevamo già  costruito o cose di interesse generale per la città “”, aggiunge il berlusconiano.

La prima parte del mandato di Franco Metta è terminata in un clima di forte contrapposizione istituzionale (nel tritacarne sono finiti Carabinieri, Polizia, Prefettura, dirigenti scolastici…) e con un attivismo che si è tramutato in una serie di violente polemiche sia sul piano legale che politico.

Michele Cirulli
(da La Gazzetta del Mezzogiorno)

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