domenica, Dicembre 22, 2024
Cronaca

Violenza sulle donne, in Capitanata un caso a settimana

Nell’ultimo mese, in Capitanata, sono state quattro le donne vittime di maltrattamenti, molestie sessuali, e stalking. In tutti e quattro i casi è stato necessario l’intervento urgente del Comando provinciale dei Carabinieri del capoluogo dauno, del Nucleo radiomobile di Cerignola, e della Polizia di Manfredonia.

 
 
Due casi vengono registrati a Foggia e resi noti a conclusione delle indagini il 4 e 30 luglio, uno di violenza sessuale perpetrato ai danni di una minorenne a Manfredonia si comunica, il 27 dello stesso mese, ed  infine un altro per molestie a seguito di rapina ai danni di una famiglia di Cerignola si conclude, il 12 luglio con l’arresto di 4 persone indiziate di delitto. Fatti dove la violenza è stata consumata sia da parte di estrani nel momento stesso in cui le vittime subivano una rappresaglia per furto e danneggiamento, che nell’ambito domestico da parte di un ˜amico di famiglia’. Esiti di attività  giudiziaria che dimostrano il livello d’attenzione sempre alto delle Forze dell’Ordine verso il fenomeno. Donne e uomini dello Stato ai quali va indirizzato un plauso ed un ringraziamento incondizionato per l’attenzione e la sensibilità  provata.L’Ugl e il Patronato Enas con la Campagna di sensibilizzazione ˜Causa del decesso: lasciata sola’ che, oggi e sabato 6 agosto, vedrà  operatori e sindacalisti scendere in campo in 100 piazze d’Italia, intende sostenere i diritti delle donne e dare forza ai più deboli attraverso la distribuzione di un documento informativo dedicato. Risponde all’appello anche ˜Lido Rosa’ a Lesina Marina (Fg), ospitando un ˜Info-Point’ aperto al pubblico, fino alle 20.00.Un’iniziativa, quella concretizzata oggi dall’Enas Ugl, in tutta Italia, che ha permesso ai nostri operatori di offrire un contributo concreto nella lotta contro il femminicidio. Queste le parole di Stefano Cetica, Presidente dell’Enas Ugl. Insieme a lui, sono scesi in campo anche i sindacalisti dell’Ugl, primo fra tutti, Francesco Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl. L’on. Renata Polverini, Vice Presidente alla Commissione lavoro alla Camera dei Deputati.Grande la mobilitazione da Nord a Sud con oltre 1000 volontari impegnati. Molto spesso “ osserva il Segretario provinciale dell’Ugl Foggia, Gabriele Taranto – chi è vittima di violenza non sa cosa fare. Trovare la forza di denunciare soprusi fisici e psichici alle Forze dell’Ordine può non essere automatico. Denunciare, e aiutare a denunciare questi crimini “ conclude – deve diventare una priorità  da supportare attraverso l’assistenza, il dialogo, e l’impegno attivo di tutti, perchè questa è una battaglia da vincere insieme.Davanti ai diversi campanelli d’allarme della violenza, può aiutare contattare ad esempio il numero antiviolenza e stalking 1522 attivo 24 ore su 24, o confidarsi con una persona di fiducia, e con il proprio medico, individuando successivamente il centro antiviolenza più vicino che possa dare adeguato supporto e assistenza legale. Dagli anni ’90 ad oggi sono circa 19 i centri di accoglienza e le case rifugio in Puglia per donne. A Foggia è attivo il numero verde: 800.22.93.46, oltre ad una struttura gestita dall’Onlus accreditata. A San Severo, invece, una cooperativa sociale svolge attività  di centro d’ascolto, mentre nel Centro ofantino opera una Casa Rifugio da circa 20 posti letto. Una rete che, negli ultimi anni, lontana dal clamore mediatico ha fatto parlare poco di se, e che con ogni probabilità  andrebbe alimentata ed incentivata attraverso piani di rifinanziamento appropriati.Il Patronato ENAS – afferma il Presidente Stefano Cetica – da sempre vicino ai lavoratori e al mondo femminile per la difesa e la tutela dei diritti e per il conseguimento delle prestazioni previdenziali ed assistenziali, vuole sostenere le donne, riappropiandosi del ruolo sociale, del contatto diretto con il territorio e con le problematiche, soprattutto burocratiche, che mettono a dura prova i cittadini. E la mission del Patronato “ conclude – è proprio questa. I gazebo sono solo un primo passo per portare l’assistenza da parte degli operatori, che già  operano nelle sedi presenti sul territorio nazionale in mezzo alla gente.

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