Giorno 5: Marino-Delvino non rispondono e s’incollano alla poltrona
Il caso dei soldi erogati all’agenzia di comunicazione Daruma – tra i cui soci proprietari c’è la figlia dell’assessore Marino- e all’attività commerciale del consigliere comunale Antonio Bonavita (per medaglie), all’interno della manifestazione Cerignola SiCura di Francesco Delvino, arriva al 5° giorno.
A parte il consigliere comunale, che ha già fatto sapere di non pensarci nemmeno lontanatamente alle dimissioni, da parte del dirigente e della titolare del bilancio si registra mutismo più assoluto. Ieri Franco Metta ha cercato di “”riabilitare”” Delvino con un post su una ipotetica operazione antiprostituzione (ironia del destino, da quando hanno promesso la tolleranza zero su via Manfredonia, le donne dell’est sono aumentate), mentre nessuna parola spesa per Marino, a conferma di quelle voci- sventolate da più parti- che vorrebbero la sua defenestrazione per saziare appetiti vari. Marino e Delvino rifiutano l’offerta di offrire spiegazioni e vanno avanti incollati alle poltrone.
In serata, ieri, è intervenuta anche la consigliera di oopposizione Teresa Cicolella, sponda PD: “”il gruppo consiliare di centrosinistra e l’intera città attendono, invano, delle spiegazioni dal sindaco e dall’assessore Marino, in merito a quanto accaduto in occasione dell’organizzazione dell’evento flop “”Cerignola si cura””. 23.000 ‚¬ impiegati dall’amministrazione Metta, dei quali una parte destinata alla Daruma, agenzia di comunicazione di Foggia, di cui è socia proprietaria la figlia minore dell’assessore Marino, l’altra parte è stata affidata direttamente all’associazione “”Club Tiro Dinamico””, che ha avuto come fondatore ed ex presidente, il consigliere di maggioranza Antonio Bonavita. Il tutto sotto la regia del comandante dei vigili Delvino, che ha firmato gli atti. Lo scenario è quello tipico del pieno soddisfacimento di interessi personali, si utilizza un ente pubblico per somministrare fondi a parenti e amici, senza la minima ombra di un bando o di una gara d’appalto””.
Metta, intransigente da oppositore, sta mostrando tutta la sua compiacenza verso gli agi della Casta: “”Se ci fosse stato Metta a capo dell’opposizione che cosa avrebbe detto? Come si sarebbe comportato? Avrebbe gridato allo scandalo. Intanto, il sindaco attraverso il suo canale preferito di comunicazione, ovvero, facebook, anzichè fornire delle risposte, parla di Sia, cercando ancora una volta, di distogliere l’attenzione dal grosso guaio in cui si sono cacciati. -“” aggiunge Cicolella.