Da 31 a 9 Comuni in discarica. Stangate TARI in vista
Emergenza di sistema, discariche ricolme di rifiuti, immondizia per strada e lo spettro di un vertiginoso aumento della TARI. è questo l’antipasto offerto in settimana nella provincia di Foggia, che soffre la carenza impiantistica e si prepara a tamponare le criticità che, di pari passo con l’esaurimento dei lotti disponibili, si riverseranno in tutte le città del territorio.
Le tre discariche di Foggia, Cerignola e Deliceto pressochè sature ed è per questo motivo che lunedì mattina la Regione Puglia ha disposto un nuovo piano dei flussi dei rifiuti, proporzionato sulla capacità ricettiva degli impianti in questione.
Cerignola, che fino ad oggi ha accolto gli scarti di 31 dei 61 comuni della provincia di Foggia, da ieri aprirà solamente i cancelli di Forcone Cafiero ai tir provenienti dai centri che compongono il Consorzio di Igiene Ambientale Fg4 (i Cinque Reali Siti e San Ferdinando di Puglia, Trinitapoli, Margherita di Savoia). Foggia continuerà a mantenere la capacità ricettiva con l’aggiunta di Carpino, Ischitella e Cagnano Varano, mentre sarà Deliceto a incassare il maggior numero di tir provenienti dalle città di bacino ed extrabacino (in totale 18) tra cui Manfredonia, Vieste, San Giovanni Rotondo, Lesina. Il valzer di flussi, con i relativi carichi e sovraccarichi di tonnellate da smaltire, segue le prospettive di vita degli impianti per cercarne di allungarne l’attività .
Foggia. Le previsioni ufficiose parlano chiaro: tra settembre e ottobre non vi saranno più volumetrie e rialzi disponibili per contenere l’immondizia dell’ATO. Nel frattempo le indagini della magistratura sulla falda inquinata pongono un serio freno anche alla costruzione della nuova discarica approvata in consiglio a luglio scorso, che nascerebbe dall’abbancamento della ex Agecos e la Frisoli. Con l’esaurimento delle cave la soluzione tampone potrebbe diventare Deliceto, che a quel punto, però, facendosi stampella, a sua volta potrebbe rischiare di azzerare le volumetrie. La soluzione sarà spostarsi. Per Giorgio Cislaghi di Alternativa Libera sta arrivando un’emergenza annunciata senza che il precedente governo Vendola e l’attuale gestione Emiliano abbia pensato ad un programma serio di prevenzione e alternativo all’incenerimento. Secondo Cislaghi i costi in bolletta saranno considerevoli: Se consideriamo che Foggia già per un breve periodo ha sversato presso Deliceto, con costi stimati intorno a 400 mila euro, si può facilmente dedurre che, con l’avvento dell’emergenza ambientale e la saturazione delle discariche, la prossima TARI potrebbe essere caricata di ulteriori costi pari almeno a 5 milioni di euro. Una ricostruzione su cui l’assessore all’ambiente del Comune di Foggia, Francesco Morese, frena bruscamente: Al momento non è possibile fare una stima dei costi, non so in base a quali criteri siano stati calcolati, ma così si crea allarmismo e disinformazione.
Cerignola. Anche nel centro ofantino, che ritorna ad accogliere i rifiuti dei 9 comuni titolari, sono fioccati avvisi di garanzia sulla gestione dei rifiuti e sul mancato adeguamento dell’impianto di biostabilizzazione (ancora oggi i lavori, già contrattualizzati, non sarebbero partiti e sul tema il direttore generale Michele Centola non intende rilasciare dichiarazioni nonostante il procedimento penale a suo carico). L’emergenza in contrada Forcone Cafiero sarebbe alle porte: con i nuovi flussi si potrebbe tirare fino ad ottobre prossimo, giacchè si è rientrati nell’ordine di 130 tonnellate di immondizia al giorno. Sul dopo è mistero. I lavori per la realizzazione del sesto lotto non sono ancora partiti (Centola nega risposte anche su questo) e anche nel centro ofantino la previsione è un sensibile aumento della TARI. Ad oggi, 85 euro (più iva ed ecotassa) è il prezzo di conferimento, tra i più bassi di Puglia. Quando i 9 comuni andranno a sversare fuori bacino, i costi andranno a lievitare: le previsioni parlano anche di un raddoppio della spesa, perchè oltre all’aumento del costo di conferimento, vi si aggiungeranno spese di trasporto.
Deliceto. La AGECOS regge meglio degli altri impianti, ma non di molto. Anche per questo la Regione Puglia, variando le autorizzazioni, ne ha accresciuto la capacità ricettiva per poter ospitare 18 Comuni. Prezzo di conferimento, anche qui, stabilito nell’ordine di 100/120 euro a tonnellate. Quando si giungerà alla fine delle volumetrie, dove “ e a quale costo- andranno a sversare i rifiuti i diciotto comuni che temporaneamente scaricano immondizia dal subappennino al Gargano? E su chi ricadranno i costi dell’emergenza ambientale?In questo si intersecano anche gli impianti privati, considerando la assenza di strutture di compostaggio pubbliche (Bioecoagrimm di Lucera sopperisce) e l’inceneritore ETA Marcegaglia ubicato in contrada Paglia, tra Manfredonia e Borgo Tressanti. Anche qui i prezzi si conferimento si aggirerebbero intorno a 120/150 euro a tonnellata. Dunque, secondo le pià rosee previsioni, l’emergenza sulla provincia di FOggia potrebbe essere procrastinata fino a dopo l’estate. Successivamente alla data fatidica, si scateneranno appetiti e costi da capogiro per i cittadini.
Michele Cirulli