Guerra totale nel PD: Bordo e Piemontese “”smontano”” la Gentile
Si avvicina la campagna congressuale, quando il Partito Democratico dovrà scegliere il nuovo segretario regionale che sostituirà Michele Emiliano. Ad aspirare alla carica c’è la cerignolana Elena Gentile, che in questi giorni si mostra molto critica contro le azioni del presidente della Regione, a partire dal piano di riordino finendo alle tessere di destra registrate a Bisceglie e al nebuloso tesseramento foggiano.
Gentile auspica anche l’appoggio del Presidente del Consiglio Matteo Renzi nella crociata anti-Emiliano, considerando anche i rapporti poco idilliaci tra i due. Le continue esternazioni anti-PD della pasionaria dem non sono piaciute all’attuale commissario del partito provinciale e all’assessore regionale al bilancio Raffaele Piemontese (che era stato appoggiato, tra gli altri, anche da Gentile).
Così i vertici provinciali scaricano l’europarlamentare, accusata di essere solo alla ricerca di pubblicità a buon mercato, e lo fa offendendo la dignità istituzionale dei rappresentanti del PD foggiano e l’impegno quotidiano delle centinaia di militanti che animano i Circoli.
Tesseramento. Bordo e Piemontese rimarcano che nella questione tesseramento sollevata da Gentile ci siano solo farneticazioni. l tesseramento del 2015 si è svolto regolarmente e serenamente, fatta eccezione per il Circolo di Lucera le cui anomalie sono state prima sollevate, poi condivise e infine negate da Elena Gentile, al solo scopo di guadagnare qualche titolo sui giornali. Questi sono i fatti, il resto sono chiacchiere. Invece di rilasciare interviste, l’europarlamentare farebbe bene a rivolgersi agli organismi di garanzia contribuendo a risolvere un problema, se un problema c’è, dicono i due democratici in una nota.
Riordino ospedaliero. L’europarlamente ha parlato del nuovo assetto degli ospedali di Puglia definendolo in più riprese delirante. Eppure quel progetto viene da lontano: Attribuire le responsabilità del terzo intervento di riorganizzazione della rete ospedaliera a chi governa la Regione Puglia da sei mesi è scorretto. A maggior ragione per chi ha governato, direttamente e indirettamente, la sanità pugliese nei dieci anni precedenti e ha dovuto compiere le dolorose scelte imposte dai vincoli nazionali. Ieri come oggi, la capacità di manovra della Giunta regionale è assai ristretta, ma ciò nonostante si sta facendo e si dovrà fare ancora ogni sforzo per tenere nella giusta considerazione le istanze territoriali della Capitanata e delle altre province pugliesi, sottolineano Bordo e Piemontese. I due rincarano la dose focalizzando l’analisi sugli anni di Gentile-assessore regionale: Sono inaccettabili le lezioncine impartite a mezzo stampa da chi era nella Giunta che ha dovuto chiudere tre ospedali – Monte Sant’Angelo, Torremaggiore e San Marco in Lamis – alla vigilia delle elezioni amministrative, provocando la sconfitta elettorale del centrosinistra in quei Comuni, e ha dovuto declassare quello di Lucera.
La destra nel PD. Per Gentile l’ingresso di uomini di centrodestra nel PD è una vera contraddizione in termini (come nel caso di Bisceglie o altrove in Puglia). Per questo l’europarlamentare ha intrapreso una battaglia nel nome del centrosinistra unito. Chi oggi difende la purezza del Partito Democratico foggiano e pugliese ha fatto mancare la propria voce quando il presidente Vendola apriva le porte della Giunta e della maggioranza agli eletti del PdL (l’attuale assessore Leo Di Gioia, ndr). Di più, ha accettato volentieri il sostegno dei ‘civici’ al candidato sindaco e segretario cittadino del PD di Cerignola e ha cercato il sostegno dei partiti del centrodestra per ottenere la vittoria al ballottaggio, di fatto determinando la sconfitta di Tommaso Sgarro e l’ennesima sconfitta del centrosinistra dal 1993 ad oggi, ricordano Bordo e Piemontese.
Incoerenza civatiana. Quando il PD si è presentato al grande pubblico con le ultime primarie, la provincia di Foggia (una delle poche in Italia) è diventata feudo di Pippo Civati (contro Renzi e Cuperlo) grazie ad Elena Gentile. La stessa che oggi chiede l’aiutino del premier fiorentino. E quanto è strumentale l’appello al segretario nazionale del PD? Durante il congresso e in ogni Direzione nazionale la civatiana Elena Gentile si è pregiudizialmente opposta ad ogni proposta di Matteo Renzi. Nessuno ricorda le sue parole a sostegno de ª#Žlabuonascuola o delle ricerche petrolifere in Adriatico, cioè i temi su cui il segretario regionale e quello nazionale si sono confrontati anche aspramente. Al contrario tutti ricordano il sostegno offerto a Emiliano prima delle elezioni europee, unicamente a scopo elettorale, e la repentina virata tentata con la candidatura alle primarie per la Presidenza della Regione. Un limpido esempio di coerenza politica!, dicono i due democratici.
Gentile pigiatutto. E non sfugge, nell’analisi degli ultimi 15 anni gentiliani, la volontà della cerignolana di candidarsi a tutto. Perchè, ricordano Piemontese e Bordo, la Gentile ha chiesto di candidarsi ad ogni elezione regionale, politica ed europea che si è svolta dal 2005 al 2014. Il partito che le ha con-sentito di svolgere la funzione di assessore regionale per 10 anni. Il partito che oggi vorrebbe spaccare con l’unico obiettivo di concorrere alla segreteria regionale. Infine il monito: Invece di esercitarsi con tanta costanza sulle polemiche inutili, Elena Gentile svolga con impegno la propria funzione politica e istituzionale di unica rappresentante della Puglia eletta dal PD nel Parlamento Europeo.
Il bivio del PD cerignolano. Cosa farà adesso il Partito Democratico di Cerignola, considerando l’isolamento istituzionale intorno al suo referente più alto? Tommaso Sgarro&Co continueranno a sostenere l’ennesima battaglia per la ricollocazione politica dell’europarlamentare o tireranno le somme ricucendo i rapporti ormai sfilacciati con i vertici del partito?