Lo ‘strano’ piano di riordino: ecco cosa cambia nella provincia di Foggia
Saranno 13 mila i posti letto negli ospedali pubblici e privati della Regione Puglia. Dopo 12 giorni di tribolazione in Puglia e in provincia di Foggia per l’attuazione del piano di riordino ospedaliero, presentato il 19 febbraio in terza commissione e pubblicato solamente ieri mattina, la mappa della rete ospedaliera si fa più chiara.
La Capitanata avrà due strutture di primo livello: il Masselli Mascia di San Severo (201 posti letto) e il Tatarella di Cerignola (176); una struttura di base, l’ospedale civile di Manfredonia (135); una hub di secondo livello, gli ospedali Riuniti di Foggia (821 posti letto) e il Lastaria di Lucera utile a servire le aree disagiate individuate nel decreto 70/2015 (Monti Dauni) con 18 posti letto.
Ad acquistare posti letto, invece, rispetto alle strutture Asl che hanno subito dei tagli, oltre al policlinico del capoluogo, è Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, l’ente ecclesiastico convenzionato con il sistema sanitario regionale che, per effetto del nuovo riordino, farà contare 874 posti letto. Ad integrare la mappa delle strutture sanitarie della provincia di Foggia anche i privati accreditati: Villa Serena/San Francesco 103 posti letto, Santa Maria Bambina di Foggia 80, Clinica prof. Brodetti 60, Clinica De Luca a Castelnuovo della Daunia 51, Clinica San Michele di Manfredonia 31 posti letto. La rimodulazione dei posti letto, però, lascia perplessi i direttori di presidio.
Cerignola e San Severo perdono 20 posti letto, Manfredonia 15, Lucera dovrebbe averne almeno 20 ma ne fa contare appena 18, precisa il direttore del Masselli Franco Mezzadri. All’interno della delibera che sarà trasmessa al Ministero della Salute e dello Sviluppo economico vi sono delle ridistribuzioni di posti letto poco chiare. Al Tatarella sparisce il reparto di nefrologia, che faceva contare 12 posti ed oggi zero, nonostante una buonissima dotazione organica; eliminata emodinamica a San Severo. Ma non è tutto qui.
Le riabilitazioni cardiologiche e respiratorie passano a Manfredonia con 8 posti letto, ma non ha le strutture adatte. Cosa facciamo, quindi? Dimettiamo i pazienti con problemi alle vie respiratorie da San Severo e li spediamo a Manfredonia? La cardiologia con Utic a volte prevede la riabilitazione, che prima veniva svolta nel Masselli e oggi, invece, i posti sono stati spostati e per completare il ciclo terapeutico ci si dovrà muovere di parecchi chilometri. è un po’ strano, osserva Franco Mezzadri.
Stranezze anche il dipartimento materno infantile, dove pare regnare il nonsense nell’attribuzione dei letti. Secondo il ds al Masselli si registrano 800 parti all’anno, al Tatarella circa duecento in meno: A San Severo ci sono 4 posti di neonatologia e a Cerignola 6. Ma ancora più strano “ spiega Mezzadri- è che ad ostetricia Cerignola scende a 16 posti, ma San Severo ne ha 24. Quindi, se a Cerignola ci sono meno posti per partorire (ostetricia), allora perchè ci sono più posti letto per i neonati (neonatologia)?. Difficile capire la ratio di certi trasferimenti. Anche per la emodinamica di San Severo, entrata in funzione appena due anni fa e oggi soppressa, nonostante la riduzione della mobilità passiva che l’attività ha prodotto nei 24 mesi successivi all’apertura. Capitolo nefrologia Cerignola: I dati erano eccellenti, adesso rimane dialisi, ma se un paziente avrà delle complicanze dovrà spostarsi a San Severo, ed è un po’ complicato, anche perchè dobbiamo ricordare che il Tatarella gestiva anche il servizio di Accadia, aggiunge Mezzadri.
IL Tatarella perde anche 4 posti letto per cardiologia (da 8), ma ne acquista 4 in rianimazione. A Manfredonia si riducono i posti letto in gastroenterologia, da 15 a 10, e cardiologia passa da 8 a 12 posti letto, ma senza rianimazione; al contrario, nel centro sipontino aumentano i posti letto riguardanti la riabilitazione. I 15 posti letto di psichiatria presenti al Lastaria di Lucera saranno aggregati e passeranno nella competenza degli Ospedali Riuniti di Foggia e non più della Asl. Guardo i dati e rimango un po’ perplesso. Vanno capiti meglio, non saprei dire quale logica sia stata adottata, conclude il direttore sanitario del Masselli Franco Mezzadri. Perplessità anche per il direttore per delega del Tatarella Rocco Dalessandro:ˆRimango sorpreso per nefrologia. Avevamo numeri molto più forti rispetto a SanˆSevero, ma non capisco con quali motivazioni si siano fatti questi stravolgimenti.
Michele Cirulli